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Il Ferrarese è terra per vecchi. Pochi stranieri e sempre meno figli

Marco Nagliati
Il Ferrarese è terra per vecchi. Pochi stranieri e sempre meno figli

Il report Istat: unica realtà regionale in cui prevalgono le coppie senza bimbi. La città perde 1091 abitanti e ha 72 centenari, nella zona del mare non si nasce più

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Ferrara Tra il percepito e la realtà, questa volta, non c’è differenza. Ferrara e provincia concepiscono meno figli e contano la popolazione più anziana sul territorio regionale. E anche a livello nazionale il grafico estense non brilla per natalità.

Non è una sensazione: lo timbra il report Istat (Istituto Nazionale di Statistica) inerente a censimento su popolazioni e abitazioni. Dapprima uno sguardo al territorio emiliano-romagnolo parametrato alla scala nazionale, poi in picchiata sui valori della nostra provincia.

In Emilia Romagna la popolazione residente (al 31 dicembre 2023) ammonta a 4.451.938 unità, ovvero il 7,5% del Paese (incremento dello 0,3%) col 40% degli individui che vive nelle province di Bologna e Modena. Ferrara e provincia contano su 339.664 abitanti (165.045 maschi e 174.619 femmine), quota che nella “torta” grafica occupa il 7,6% regionale alla pari con Rimini. Meno solo il 6,4% di Piacenza. E qui si entra nel dettaglio: Reggio Emilia è la provincia più giovane (45,6 anni), Ferrara la più anziana con la media di 49,6 anni. La media regionale è di 46,9 anni.

Siamo più attempati, nascono meno bambini e di conseguenza si registrano più decessi. Pertanto il saldo naturale per Ferrara è di -2898 abitanti: il terzo peggiore dopo Bologna e Modena. Il trend decrescente del tasso di natalità è comune a tutta l’Italia, ma la provincia estense fa registrare valori minimi: il 5,3 per mille è il peggiore in Regione (la media nazionale è del 6,4 per mille). Per dire: a Parma e Piacenza il tasso di natalità è rispettivamente del 7,0 e 7,1 per mille. Superata la pandemia Covid è diminuita la mortalità tra la popolazione anziana (decremento globale del 6,8%), epperò la provincia ferrarese (essendo come detto la provincia più anziana) fa rilevare il tasso maggiore col suo 13,8 per mille (la media nazionale è 11,4 per mille). A ruota Piacenza (12,8 per mille) e Ravenna (12,4 per mille). I centenari in Emilia Romagna sono 1.884 e di questi 154 vivono nel Ferrarese.

Rimanendo sul binario della struttura della popolazione: l’immigrazione può aiutare? A Ferrara l’incidenza degli stranieri è bassa (11% mentre la media regionale è assestata sul 12,6%; la Nazionale è 8,9%) e ha raggiunto il totale di 37.429 unità (35,2 l’età media). Parma e Piacenza (14,9%) hanno la maggiore incidenza di stranieri sul globale degli abitanti.

Le trasformazioni socio-demografiche in atto, quali i cambiamenti degli stili di vita, la contrazione della fecondità, la crescente instabilità delle relazioni di coppia e la maggiore longevità, si riflettono nei mutamenti delle forme di vita familiari favorendo la formazione di famiglie con un minor numero di componenti e strutture più flessibili. Ferrara è l’unica in cui le coppie senza figli (39,1%) superano quelle con i figli (38,2%). A Bologna le coppie senza figli sono il 36,2%. Calo demografico, si ribadisce: Ferrara (129.724 abitanti) ne ha persi 1.091, mentre Comacchio è a -208 (22.047 totali), Copparo -204 (15.694) e Argenta -201 (20.958). Si parlava di centenari e più: 72 di questi sono a Ferrara, 14 a Cento, 12 ad Argenta, 9 a Portomaggiore e 6 a Copparo.

Non sono paesi per giovanissimi Jolanda di Savoia che ha l’età media provinciale più alta (53,4), Riva del Po (53,1), Ostellato (52,9), Copparo (52,7), Codigoro (52,4) e Voghiera (52,2). Ferrara ha un valore medio di 49,7. L’età media più bassa della popolazione la fa registrare Cento con 45,8, seguita da Poggio Renatico (46,3), Terre del Reno (47,2) e Vigarano Mainarda (47,9).

Tasso di natalità, ordunque. Naturalmente nella statistica dei singoli paesi incide dove è operativo e dove invece non lo ormai più un punto nascite (vedi le polemiche degli ultimi anni sulla chiusura di quello presente a Cento). Ostellato e Terre del Reno sono ad un tasso di 7,7; Poggio Renatico 6,8, Cento 6,6 e Ferrara 5,1. Nel Basso Ferrarese molti dei valori più bassi: 3,9 Comacchio, 4,0 Goro, 4,3 Codigoro e 4,5 Mesola.

La popolazione straniera incide per il 21,4% della popolazione di Portomaggiore (2.563) con forte incidenza di pakistani (1.309 per un 51.1%); poi spicca il 14,9 di Bondeno (2.076) con il 41.3% provenienti dal Marocco; il 12.6% di Argenta anche in questo caso molti pakistani (26.8%) ed il 17.3% proveniente dalla Romania. Anche a Tresignana è forte una comunità rumena: 37,1% sugli stranieri presenti. A Ferrara gli stranieri presenti sono 15.345 (11,9% di incidenza sulla popolazione), tra questi 17.2% della Romania, 8,1% dalla Nigeria e 14,5% ucraini (effetto guerra in corso: in quest’ottica Goro col 18,6% e Voghiera col 17,7% hanno la percentuale maggiore di incidenza di profughi). A Cento la popolazione straniera conta 4.014 unità (11,3%) con incidenza del 22,7% per chi proviene dal Marocco. A Masi Torello ed Ostellato è radicata una forte comunità albanese, mentre la popolazione cinese è suddivisa in tutta la provincia con punte del 15,7% a Lagosanto (7,6% a Copparo e Fiscaglia). A Ferrara 5,6% ed a Cento 6,8% sul totale di stranieri presenti.

La massa di dati conduce l’Istat ad una riflessione finale: nei piccolissimi comuni il processo di invecchiamento è più accentuato con un’età media di 53,1 anni. I dati della dinamica naturale evidenziano invece la vivacità demografica tipica di una popolazione più giovane nelle realtà tra i 5.000/10.000 abitanti (maggiormente elevato il tasso di natalità fino al 6,7 per mille) e i comuni tra i 10.000/20.000 abitanti registrano il più basso tasso di mortalità (11,0 per mille). Geolocalizzando nel Ferrarese si possono evidenziare Argenta, Bondeno, Cento e Copparo. Da non trascurare Poggio Renatico e Terre del Reno. l