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Da Ferrara a Torino nel nome dei cappellacci: arriva “That’s Emilia”

Luca Fichera
Da Ferrara a Torino nel nome dei cappellacci: arriva “That’s Emilia”

L’imprenditore Giovanni Camattari inaugura il locale sotto la Mole

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Ferrara Dopo Pasqua cambieranno le cose per un imprenditore ferrarese, la storia è quella di Giovanni Camatari proprietario di “Farina del mio sacco”, un locale specializzato in tigelle, piadine e gnocco fritto inaugurato nove anni fa e gestito da tre soci, lo stesso Camattari insieme alla moglie e al figlio. Camattari ha deciso di tentare il salto di qualità, e per concretizzare questo sogno sta per aprire “That’s Emilia”, locale che aprirà dopo Pasqua in pieno centro storico a Torino, a pochi passi dal museo Egizio. Riporterà il format di “Farina del mio Sacco”, inserendo nel menù anche piatti di pasta fresca come cappellacci, cappelletti e lasagne. Il nuovo locale verrà gestito da Camatarri con la partecipazione di altri due soci, tra cui lo chef internazionale Giuseppe Rambaldi, diplomato a Ferrara e cresciuto nella cucina stellata del Combal.Zero di Rivoli, ristorante inserito nella lista dei migliori 100 al mondo e ora chiuso.

Gli investimenti dell’imprenditore non riguardano solo il locale di Torino ma anche il brand “Farina del mio sacco”: «Ho già in programma la completa ristrutturazione del locale di via Saraceno che partirà nel gennaio del 2026, in cui manterrò lo stile vintage aggiungendo un’idea di modernità; voglio inoltre ricreare una vera e propria antica bottega, punterò su taglieri di salumi nostrani preparati e serviti direttamente al tavolo per fare percepire al cliente la mia cura per la materia prima». E circa il confronto tra il futuro progetto di “Farina del mio sacco” e quello del brand fiorentino “All’antico vinaio”, Camatarri spiega che «l’idea è quella, io voglio che in ogni città italiana tra dieci anni ci sia un “Farina del mio sacco” e voglio anche che i prodotti ferraresi ed emiliani vengano conosciuti da tutti, questo perché se io sono partito dal niente rispettando e credendo nei miei prodotti, allora anche il resto d’Italia può imparare a conoscere e amare questo tipo di prodotti». Camattari conclude sottolineando l’importanza di una concorrenza equa, mostrando la maglia con la quale lui e i suoi dipendenti lavorano in negozio e che riporta la scritta “Noi non facciamo paragoni la differenza la facciamo noi”.