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Papa Francesco e lo sport, un legame speciale

Redazione Sport
IL PAPA FRANCESCO TIFOSO DELLA SQUADRA DI CALCIO SAN LORENZO DI BUENOS AIRES
IL PAPA FRANCESCO TIFOSO DELLA SQUADRA DI CALCIO SAN LORENZO DI BUENOS AIRES

Grande appassionato di calcio, tifoso degli argentini del San Lorenzo, ha usato sempre parole di valore per l’attività sportiva tra cui le Olimpiadi

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ROMA "Da piccolo mi piaceva il calcio, ma ho giocato anche a basket, lo sport di mio papà. Non ero un granché con i piedi e allora mi mettevano sempre in porta". Da portiere a pontefice, Papa Francesco è passato dalla retroguardia all'avanguardia. Sul campo osservava le spalle dei compagni, dalla cattedra di Pietro ha scrutato le facce dei fedeli.

Il rapporto tra Jorge Bergoglio e lo sport è stato un atto di fede senza pausa, dall'infanzia fino all'agonia. Anche nelle ultime settimane della sua esistenza terrena il Santo Padre ha continuato a informarsi sulle vicende agonistiche dell'amato San Lorenzo dl Almagro, il club di Buenos Aires per il quale si è professato grande tifoso e ha avuto anche la tessera associativa. Un'incredibile coincidenza temporale ha voluto che la squadra del Boedo vincesse il suo ultimo campionato nazionale proprio nell'anno in cui Bergoglio veniva eletto Papa, il 2013. Un trionfo amplificato l'anno successivo con la conquista della Copa Libertadores, la Champions sudamericana. Proprio nell'estate 2014, dopo il primo e finora unico trionfo continentale della loro storia, i rappresentanti del San Lorenzo furono ricevuti in udienza in Vaticano e in quell'occasione Bergoglio non esitò a confessare: "Siete parte della mia identità culturale".

A trasferirgli l'amore per i Cuervos fu il padre, ad alimentare la passione per il Ciclón fu il mitico terceto de oro composto da Armando Farro, René Pontoni e Rinaldo Fioramonte Martino, i protagonisti dello scudetto nel 1946, quando il piccolo Jorge aveva dodici anni. Leggendo la storia del club il giovane Bergoglio rimase estasiato dall'opera di bene compiuta da un salesiano: «Quando i ragazzi di strada all'inizio del Novecento erano in cerca di uno spazio sicuro dove poter giocare a calcio, un sacerdote discendente di italiani, don Lorenzo Massa, aprì le porte dell'oratorio, e lì inizio una bella avventura».

Come quelle che Papa Francesco ha dedicato allo sport durante il Pontificato. Le parole più toccanti furono le prime, pronunciate nell'ottobre 2016, dopo i Giochi di Rio, all'apertura del convegno mondiale sullo sport al servizio dell'umanità, nell'Aula Paolo VI: «La sfida sarà mantenere la genuinità dello sport, di proteggerlo dalle manipolazioni e dallo sfruttamento commerciale. Sarebbe triste, per lo sport e per l'umanità, se la gente non riuscisse più a confidare nella verità dei risultati sportivi, o se il cinismo e il disincanto prendessero il sopravvento sull'entusiasmo e sulla partecipazione gioiosa e disinteressata. È importante lottare per il risultato, ma giocare bene, con lealtà lo è ancora di più».