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Il ricordo

Annegato in un laghetto dopo la traversata del Mediterraneo. “L’Italia era il suo sogno”

Katia Romagnoli
Annegato in un laghetto dopo la traversata del Mediterraneo. “L’Italia era il suo sogno”

Lo zio del ragazzo annegato ad Alberolungo (Ostellato): «Non abbiamo la forza di riaprire il locale». L’autopsia lunedì prossimo, poi la salma sarà portata in Egitto per i funerali

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Alberlungo Tutto si è fermato nell’oasi Valle Azzurra di Alberlungo, dove nel pomeriggio di Pasqua si è consumata una tragedia, con l’annegamento di Adham Gamal Mahmoud El Badry, il 24enne aiuto-cuoco egiziano, che lavorava nel ristorante-pizzeria dello zio. «Questa mattina siamo andati a sentire dai carabinieri – ha dichiarato lo zio, ancora sotto choc per il dramma che sta vivendo insieme alla sua famiglia -; abbiamo solo appreso che l’autopsia sarà eseguita il 28 aprile prossimo. In mezzo c’è un lungo ponte festivo. Siamo tutti molto scossi. Potremmo riaprire il ristorante pizzeria, che avevamo inaugurato tre giorni prima, il 17 aprile, ma non abbiamo assolutamente la forza e lo spirito per riaprire. Non c’è più il nostro caro nipote, pieno di vita, che aveva voluto festeggiare la felicità raggiunta in Italia con quel tuffo».

Su disposizione della Procura della Repubblica il sequestro ha interessato solo il lago in cui il corpo, ormai privo di vita, del 24enne è stato recuperato dai sommozzatori del Comando provinciale dei vigili del fuoco di Ravenna. Il locale, invece, potrebbe riaprire, ma gli zii di Adam non hanno la forza per tornare da subito a lavorare, dove pure il loro nipote da una settimana era occupato con un contratto regolare di aiuto cuoco. Adam proveniva dalla capitale dell’Egitto, il Cairo, dove vive la mamma e dove la salma, una volta espletate le procedure di rito, tornerà a riposare dopo l’autopsia. Ed è proprio dagli accertamenti autoptici sul corpo dello sfortunato 24enne, che si cercheranno risposte rispetto a quanto è accaduto, in seguito al tragico tuffo nel lago. Adham sapeva nuotare, come assicurato dallo zio, ma qualcosa di improvviso ed irreversibile deve essere successo in quel fondale, come può essere stato un malore o una congestione o qualcosa che abbia trattenuto a lungo sott’acqua il ragazzo (un ostacolo, il fondo melmoso). La salma Adham, tornerà quindi nel suo Paese natale, dal quale aveva voluto allontanarsi, in cerca di miglior fortuna in Italia, facendo affidamento all’attività dello zio e a tutti i suoi più buoni propositi.

«Lo strazio per noi è tropo grande, non abbiamo più lacrime per piangere – prosegue lo zio -; da pochi mesi mio nipote aveva perso suo padre e dopo tanti, disperati tentativi, andati a vuoto di arrivare in Italia, questa volta c’era riuscito, aveva trovato un lavoro qui con me e la mia famiglia, aveva il suo appartamento a Portomaggiore. Era felicissimo, ma il suo sogno si è spezzato».