Il 25 aprile a Ferrara: le celebrazioni in piazza
Le istituzioni si sono ritrovate per festeggiare gli 80 anni della Liberazione
Ferrara Nella splendida cornice di Piazza Trento e Trieste, davanti alla facciata del Duomo, si è svolta oggi, venerdì 25 aprile, la cerimonia ufficiale per il 80º anniversario della Liberazione d’Italia. A prendere la parola, per la prima volta nella storia della sua associazione, è stata una donna, Fatma Carrara, vice presidente dell’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra di Ferrara. «Alle associazioni combattentistiche e d’Arma, alle studentesse e agli studenti, ai giovani e ai meno giovani presenti in questa magnifica piazza», ha ricordato, con un pensiero carico di affetto anche Papa Francesco, scomparso soltanto pochi giorni fa, “è stato un Papa di speranza. Buon viaggio, grazie Francesco”.
Carrara ha sottolineato l’importanza simbolica della sua presenza: «Mai una donna nella nostra città ha ricevuto l’incarico di parlare a nome delle Associazioni combattentistiche e d’Arma. Quest’anno questo onore è toccato a me, che modestamente da qualche mese rappresento, in qualità di vice presidente, l’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra di Ferrara, la prima per precedenza ministeriale tra quelle indicate per il valore che rappresenta”. Con la voce rotta dall’emozione, ha poi reso omaggio al marito, il commendatore Giorgio Pancaldi, che fino a sei mesi fa guidava l’associazione: “Giorgio mi ha lasciato un bagaglio di conoscenze di grande rilievo, alimentando in me un profondo rispetto verso le istituzioni, verso la nostra bandiera nazionale che ne è simbolo unificante”. Ricordando le parole di Tina Anselmi, Carrara ha invitato i presenti a non dare per scontata la democrazia: “è un bene delicato, fragile e deperibile. Non consiste soltanto nelle libere elezioni o nel progresso economico, è giustizia, rispetto della dignità umana, diritti delle donne, serenità per gli anziani, speranza per i figli, pace”, Fatma Carrara ha concluso un discorso che farà storia, segnando l’inizio di una nuova stagione di partecipazione femminile nelle istituzioni combattentistiche ferraresi, oltre a ricordare l’importanza europeista nel futuro occidentale. "Il 25 aprile è un momento di gioia e di festa, anche se difficile per la scomparsa del Santo Padre. Un momento da rispettare sempre e da condividere con tutta la città", così il sindaco Alan Fabbri, questa mattina durante le celebrazioni per l'80° anniversario della Liberazione.
Dopo l'alzabandiera bandiera, issata a mezz'asta in rispetto del lutto nazionale per la morte di Papa Francesco, in piazza della Cattedrale, hanno preso la parola il rappresentante della Consulta provinciale degli Studenti Martino Ravasio, che ha ricordato come "va mantenuto un dibattito nelle scuole che sia rispettoso".
La parola è poi andata alla Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, rappresentata da Roberto Cassoli, che ha citato tra i vari Giorgio Bassani che non poteva accettare l'oblio della storia, e per questo scriveva, affinché non venisse cancellata, a garanzia della memoria. Il presidente della Provincia di Ferrara Daniele Garuti ha parlato di "speranza, quella che nacque nel 1945, dopo la guerra più disastrosa dell'umanità, in cui a resistere furono anche gli operai, gli intellettuali, i parroci e le strutture ecclesiastiche, dando riparo e protezione. Una resistenza che ha contato tante vittime, che hanno insanguinato anche le strade della nostra città. La forza di quella speranza ha portato alla liberazione: la coesistenza di diverse opinioni rappresenta l'anima di una nazione democratica, occidentale, insieme alla partecipazione di tutti", ha poi sottolineato. Infine il prefetto Massimo Marchesiello ha inviato a "non restare indifferenti, a non considerare la libertà un diritto acquisito, portando avanti un senso di riflessione e di slancio verso un futuro in cui la pace e la solidarietà non siano solo degli ideali". È poi seguita la funzione religiosa nella Cattedrale celebrata da monsignor Gian Carlo Perego, arcivescovo di Ferrara e Comacchio e l’omaggio floreale sulla tomba di Monsignor Bovelli.