Il 25 aprile di 80 anni fa, la memoria va allenata
Da un mese la Nuova propone un'inserto con storie di Liberazione: diciamolo forte, o sobriamente se a qualcuno piace di più: viva l'Italia liberata
Ferrara La memoria ha bisogno di allenamento. E l’operazione, con il giornale fasciato dalla storia della nostra città, per noi è un allenamento di quelli importanti. Non è un allenamento defaticante, come direbbero i più sportivi, ma è proprio l’allenamento decisivo, dove insieme si costruiscono i capisaldi per scendere in campo. Con questa veste particolare, con questa prima pagina storica che avvolge il giornale, scendiamo in campo per la democrazia negli 80 anni della Liberazione, della Liberazione di Ferrara. Dopo ottant’anni esatti riproponiamo la prima pagina del 25 aprile 1945 del Corriere dell’Emilia, giornale prodotto dagli Alleati con il Pwb (Psychological Warfare Branch), che operò in tutti i campi della comunicazione dalla radio alla stampa dal luglio 1943 al dicembre 1945 diffondendo materiale e informazioni contro il regime.
Ferrara non aveva un quotidiano o un giornale tutto suo e non a caso il Pwb elaborò un’edizione speciale esclusivamente per la città sul Corriere Alleato, che venne però pubblicata solo il 3 maggio mentre La Nuova Scintilla, organo della Federazione comunista e socialista ferrarese, il 15 aprile 1945 titolava “Gli Alleati stanno per sfondare sul nostro fronte. Prepariamoci a salvare Ferrara”.
La memoria non può essere dimenticata e proprio per questo da inizio aprile proponiamo le quattro pagine speciali “80 anni di Liberazione”. Lungo il nostro percorso giornalistico abbiamo trovato importanti alleati, lettori che hanno voluto fornire un proprio, personale contributo affinché il ricordo non vada disperso e i ferraresi non dimentichino le sofferenze di quegli anni. Ma soprattutto ci siamo ripromessi di narrare storie di personaggi, vittime e protagonisti perché il loro sacrificio e il loro coraggio non siano stati vani e non vengano annacquati con l’incedere del tempo.
Celebrare la Liberazione non può essere considerato divisivo, non certificata la superiorità morale di qualche forza politica su altre, ma allo stesso tempo non può essere oscurato né tantomeno liquidato come “non è la mia Festa”. Una frase che troppo spesso sentiamo dire da chi non vuole ricordare che 80 anni fa qualcosa è successo: c’era chi ha dato la propria vita non per la Patria ma per un ideale che Papa Francesco ci ha ricordato nei suoi 12 anni di pontificato, la pace. Ecco, la Liberazione porta con sé alcuni valori umani e universali: rispetto, solidarietà, collaborazione, coraggio.
Noi quel coraggio ce lo abbiamo messo, facendo una scelta, proponendo ai nostri lettori “80 anni di Liberazione” affinché quel 24 aprile 1945 di Ferrara, giorno della Liberazione della città, non venga mai dimenticato e l’orrore disseminato da nazisti e fascisti non torni mai più. Diciamolo forte, o sobriamente forte se piace di più, tanto non cambia. Parole, tono, emozioni e convinzione sono le stesse: viva l’Italia liberata. Buona Liberazione.
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