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Ferrara, quattro nuovi Maestri del Lavoro. “Hanno formato i giovani”

Ferrara, quattro nuovi Maestri del Lavoro. “Hanno formato i giovani”

Le Stelle al merito saranno consegnate l’1 maggio a Dino Ghirardelli, Alessandro Guglielmini, Monica Querzé e Luca Montanari

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Ferrara Quattro nuovi Maestri del lavoro ferraresi, che l’1 maggio saranno insigniti della Stella al merito del lavoro, la più alta della Repubblica italiana per i dipendenti che si sono distinti per particolari doti di perizia, laboriosità, iniziativa ed etica professionale, con nota particolare di aver contribuito allo sviluppo e alla formazione dei giovani lavoratori. La cerimonia a Bologna nel Salone del Podestà di palazzo Re Enzo.

I quattro nuovi Maestri sono Dino Ghirardelli, Alessandro Guglielmini, Luca Montanari e Monica Querzé. Ghirardelli è dipendente di Emil Banca, dove tra l’altro «ha contribuito enormemente allo sviluppo dei processi relativi al miglioramento delle attività bancarie, rendendo più agevole il lavoro dei colleghi nei passaggi più complessi e favorendo il superamento delle criticità»; è stato scelto come mentore di “Move”, il progetto giovani di Emil Banca che ha l’intento di mettersi all’ascolto su proposte innovative legate ai vari processi.

Guglielmini invece da operaio è diventato un quadro di Basell Poliolefine, e negli ultimi anni è stato impegnato in attività di assistenza alla conduzione impianti di poliproliene in Russia, Vietnam, Cina, Arabia. Da addetto alla sicurezza del lavoro ha «contribuito in maniera efficace e incisiva a realizzare principi e obiettivi del programma Goal zero».

Montanari è quadro del gruppo Datalogic di Calderara di Reno, «è punto di riferimento per colleghi e clienti, specie nelle situazioni più complesse. Ha contribuito a migliorare l’attività aziendale ed è stato fondamentale per lo sviluppo di prodotti Hhs di successo». È inventore di varie proposte di brevetto che sono state trade secrets.

Querzè è arrivata al sesto livello ora a Cyklop srl di Pieve di Cento, dopo aver ricoperto diversi ruoli fino all’odierno export manager «con completa autonomia nella gestione di vendita, incassi e trasporti». Ha sfruttato le sue competenze in inglese, francese e tedesco, contattando aziende in tutta Europa, sia clienti che fornitori, creando un ampio portafoglio. Con Cyklop ha poi avuto modo di confrontarsi con un mercato estero molto più ampio, diventando «il punto di riferimento per tutti i colleghi anche di altri stabilimenti».