Ferrara, «recuperati 8 milioni Imu». La replica: «Le tasse sono aumentate»
In Consiglio comunale scontro sul rendiconto 2024, chiuso con 39 milioni di avanzo. L’assessore Fornasini al Pd: «Abbiamo fatto scelte giuste»
Ferrara Si è aperto nel ricordo di Papa Francesco il Consiglio comunale di ieri pomeriggio, poi più prosaicamente spazio a varie interrogazioni, interpellanze, delibere e mozioni. Due, sostanzialmente, sotto i riflettori nel lungo pomeriggio di lavori: l’approvazione del rendiconto di gestione dell’esercizio 2024 e la richiesta di un impegno nei confronti della Regione affinché si possa garantire una maggiore sicurezza agli operatori sanitari.
“Ok” al bilancio
Ovviamente una larga fetta della sabbia in clessidra è scorsa nell’esame/dibattito dalla prima comunicazione: quando si parla di denaro nulla veleggia fluidamente. Alla fine il rendiconto passa (20 sì della maggioranza e 11 no dell’opposizione), con l’assessore al Bilancio Matteo Fornasini che ha spiegato la manovra: «Partiamo dal presupposto che il costo della vita è aumentato e in parte si “scarica” sul bilancio degli enti locali. Leggi inflazione e nuove necessità. I nostri conti sono in ordine ed in equilibrio, con servizi garantiti. Abbiamo un avanzo di bilancio di oltre 39 milioni di euro, al netto di avanzo non disponibile siamo oltre i 3 milioni di euro. Le entrate tributarie sono salite oltre gli 8 milioni di euro attraverso il recupero dell’Imu. In generale lo stato patrimoniale ha avuto un incremento di quasi 13 milioni. Il fondo cassa ha raggiunto oltre 42 milioni di euro: c’è liquidità. Senza dimenticare gli oltre 48 milioni di euro di interventi». Il dibattito e le perplessità sono aperti da Anna Zonari (La Comune): «Vedo anomalie e sui macro numeri c’è quantità, ma serve anche qualità. Il debito del Comune è aumentato: nel 2023 era di 71 milioni di euro, ora siamo a 74. Vedo discrepanze ed errori: 25 variazioni di bilancio significano tanti aggiustamenti». Replica Fornasini: «Con le precedenti amministrazioni il debito era di 130 milioni, le variazioni di bilancio sono normali: servono a mettere in campo i finanziamenti sui progetti che man mano vinciamo». Storce il naso Davide Nanni, consigliere Pd: «Non voteremo un documento basato su queste scelte politiche perché per noi sono state aumentate le tasse. In più notiamo una propensione alla spesa facile: è un campanello d’allarme». Sull’alert batte anche Massimo Buriani sempre del Pd: «Le entrate crescono di 22 milioni di euro, però 16 milioni sono in conto capitale, Pnrr e contributi ministeriali e regionali: quindi non replicabili. E si esternalizza troppo». Si contrappone Iolanda Madeo (Fratelli d’Italia) rivolta all’opposizione: «Interpretate tutto a modo vostro, qui invece si investe per la collettività». La chiosa di Fornasini: «Abbiamo fatto le scelte giuste e se dopo le Commissioni dobbiamo ripetere le stesse cose, beh, questo è un dialogo tra sordi».
Sicurezza in reparto
Passa invece quasi all’unanimità (e non poteva essere altrimenti) l’ordine del giorno sull’impegno a farsi promotori in Regione per garantire maggiore sicurezza agli operatori sanitari: 29 sì con l’astensione di Anna Chiappini. Il documento votato è stato presentato da Cinzia Magri rappresentante della Civica Fabbri: «Affrontiamo un tema di estrema gravità e di urgenza, un’emergenza crescente. Aumentano gli episodi di violenza nei confronti di medici ed infermieri. Per fermare questa escalation dobbiamo pensare a sanzioni, protocolli di sicurezza, potenziare la vigilanza, investire fondi per la formazione, prevenzione e campagna di sensibilizzazione». Interfacciarsi con la Regione? Dai banchi del Pd (bocciata dal Consiglio una mozione che intendeva integrare il documento: denari comunali per supporto legale e psicologico delle vittime di aggressione, assunzione di altro personale di sorveglianza e vigilanza) fanno notare che la Regione sta mettendo in campo il progetto “più cura per chi cura”: un patto per la cittadinanza destinato a crescere nei prossimi mesi. Al sindaco Fabbri il compito di interloquire con la Regione.