Castelnuovo, 36enne accoltellato e ucciso in strada. Fermati due fratelli
Aggressione choc a mezzogiorno di venerdì in paese: la vittima è Jaouad Dejli. Fatale una coltellata all’inguine, prima i colpi con un palo
CASTELNUOVO. Colpito con un palo per la segnaletica stradale divelto, e finito con una coltellata all’inguine che lo ha fatto dissanguare sull’asfalto. È un ag
gressione da favelas quel la che è andata in scena a Castelnuovo ieri, venerdì 26 aprile, verso mezzogiorno. La vittima è Jaouad Dejli, marocchino 36enne e padre di tre bimbi. Per quello che è accaduto i carabinieri hanno fermato due persone in relazione al delitto di concorso in omicidio volontario: si tratta di due fratelli di 26 e 54 anni, anch’essi di origini marocchine, portati in carcere in attesa di convalida del fermo. Ci sono inoltre accertamenti in corso su eventuali complici.
L’AGGRESSIONE CHOC
Lo sconcertante episodio è accaduto all’incrocio tra via Casette Zanasi e via Montanara. Lì, al civico 55 di via Casette Zanasi, c’è una vecchia abitazione dove da tempo vivono alcuni immigrati. Da quanto è stato possibile ricostruire, ieri mattina Jaouad si è recato lì per incontrare delle persone, tra cui sicuramente due connazionali. Non si sa quale fosse il motivo della visita, il sospetto è che ci fosse una questione di droga che si trascinava da tempo.
Fatto sta che verso mezzogiorno è scoppiata in casa una lite furibonda che si è trascinata sul cortile davanti. Almeno due persone, sempre marocchine, avrebbero aggredito Jaouad con una violenza terribile. Un palo della segnaletica stradale lì davanti è stato divelto e utilizzato per colpirlo. È stato sottoposto a sequestro. Uno degli aggressori poi ha preso un coltello e, quando era già in strada, gli ha inferto un colpo all’inguine destro. Un colpo “da maestro” verrebbe da dire, sferrato evidentemente da una mano esperta che sapeva che colpendo bene lì, basta una sola coltellata per uccidere una persona. Anche un giovane corpulento e energico come Jaouad. La coltellata infatti gli ha reciso di netto l’arteria femorale, facendolo dissanguare. Sull’asfalto è rimasta una grande chiazza di sangue a testimoniare la tragedia.
I SOCCORSI
Secondo diverse testimonianze, visto l’accaduto uno dei due aggressori avrebbe telefonato al fratello, che abita lì vicino, dicendogli: «Vieni, perché qui è successo un casino con Jaouad». E lui, trovandolo a terra tutto insanguinato, avrebbe chiamato i soccorsi nel tentativo di salvarlo. Ma le condizioni erano disperate: i sanitari del 118 hanno tentato di bloccare l’emorragia, ma aveva già perso tanto sangue. È stato portato di corsa a Baggiovara, ma qui è arrivato già in arresto cardiaco. È stato fatto un estremo tentativo di rianimazione in Pronto soccorso, ma è risultato vano e si è dovuto costatare il decesso. A quel punto si trattava di omicidio volontario.
GLI ARRESTI
I carabinieri sono giunti subito sul posto con gli uomini dell’Aliquota operativa di Sassuolo e del Nucleo investigativo di Modena. La tempestività è stata fondamentale per individuare e a fermare praticamente subito i due marocchini considerati responsabili dell’aggressione. I carabinieri però hanno portato in caserma anche altre persone che vivevano in quella palazzina, per acquisire informazioni sull’accaduto e vagliare la loro posizione. Sono stati sentiti fino a notte, potrebbero esserci sviluppi. Sul posto anche il pm di turno (Paola Campilongo), che ha coordinato le indagini.
Da Baggiovara, la salma di Jaouad è stata condotta al Policlinico per i rilievi della Medicina legale. Pare che in passato avesse avuto problemi con la giustizia per questioni di droga, ma per quantitativi limitati e senza condanne definitive.
Il giovane era stato sposato per diversi anni con una ragazza italiana che lavorava a Castelnuovo, poi il rapporto era andato in crisi ed era avvenuta la separazione. Lui era tornato dal Marocco solo da pochi mesi.