La Nuova Ferrara

L’evento

Un altro parroco polacco trent’anni dopo: festa a Serra per don Andrea

Daniele Montanari
Un altro parroco polacco trent’anni dopo: festa a Serra per don Andrea

Il vescovo Castellucci domenica per l’ingresso in un santuario gremito. Il sacerdote: «Qui per servire e dare il meglio di me per voi»

21 ottobre 2024
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SERRAMAZZONI. «Io vengo tra voi come servitore. Voglio darvi il meglio di me, perché insieme possiamo crescere nella fede e nella gioia di essere cristiani». Così si è presentato domenica sera, in un santuario gremito, il nuovo parroco di Serra: don Andrzej Adam Dudek, che per tutti ora sarà semplicemente don Andrea.

L’ingresso

Viene da Zocca, dove è stato vicario parrocchiale. E nel giro di due anni si è fatto molto amare, tanto che il parroco don Martino è venuto ad accompagnare il suo ingresso assieme al vescovo Erio Castellucci, al vicario generale monsignor Giuliano Gazzetti, al vicario don Maurizio Trevisan, al maestro delle celebrazioni don Luigi Biagini e a sacerdoti di tutto il circondario. Arriva 30 anni dopo don Marco Denisiuk, il primo parroco polacco di Serra, che ha lasciato un ricordo indelebile. Assume la guida di nove parrocchie: Serra, Faeto, Granarolo, Monfestino, Pazzano, Pompeano, Selva, Riccò e Valle. Al suo fianco, resta sempre don Michele.

L’accoglienza

A porgergli il saluto a nome del Consiglio pastorale, Pierluigi Piumi: «Non nascondiamo il dispiacere di aver dovuto salutare il caro don Matteo, con cui abbiamo fatto un importante percorso – ha premesso – lo ringraziamo per tutto ciò che ha fatto, e gli auguriamo che non perda mai ciò per cui lo abbiamo apprezzato: la semplicità, l’umiltà e la discrezione. Adesso diamo il benvenuto a lei, don Andrea, e le siamo grati per aver accolto con fede ed entusiasmo il compito di essere guida qui di ben nove parrocchie. Noi l’accogliamo come padre, guida e fratello».

«Qui a Serra abbiamo tante associazioni di volontariato sociale, sportivo, culturale e di promozione del territorio – ha sottolineato il sindaco Simona Ferrari (presente anche gran parte dell’amministrazione) – che sono un esempio vivo del prendersi cura della comunità. Le assicuriamo fin da subito tutta la collaborazione e il supporto di cui avrà bisogno, nella massima disponibilità all’ascolto, al confronto e alla partecipazione».

La presentazione

«Come 30 anni fa, nel 1994, avete avuto don Marco, adesso avete don Andrea: ringrazio la Chiesa polacca che continua a farci dei bei regali» ha detto il vescovo Castellucci. «Per riempire il vuoto, anche fisico, lasciato da don Matteo, bisognava studiare un fisico adatto, e l'abbiamo trovato» ha continuato scherzando sulla stazza di don Andrea, anche lui un “omone”. «A parte gli scherzi, credo che abbia già conquistato la fiducia e l’affetto di chi lo ha incontrato in questi giorni. È un liturgista, e anche un eccellente cuoco: non approfittatene però eh?».

«Ringrazio il vescovo che mi ha accolto in Diocesi due anni fa con cuore paterno – ha ricordato don Andrea – mi sento veramente bene in Italia, e tra voi adesso, e credo che il sentirsi bene tra tutti noi da oggi sarà la nostra forza. Io di carattere sono fiducioso, aperto alle persone. Vi lascio due immagini in ricordo di questo giorno. Una rappresenta un pastore dalle braccia forti, perché ha lavorato sodo: io non ho paura del lavoro, a volte sono instancabile, e prometto di dare il mio meglio per voi. Come Gesù è un buon pastore per noi, così voglio essere io per voi: un pastore forte che vi guida verso le scelte buone. La seconda immagine è Gesù che lava i piedi: anch’io non sono venuto per farmi servire, ma per servire e dare me stesso per voi».