La Nuova Ferrara

L’inchiesta

Inchiesta hacker, chi sono i tre imprenditori modenesi spiati

di Daniele Montanari

	Dino Piacentini
Dino Piacentini

Chiesti dati top secret su Dino Piacentini, sotto la lente Omer Degli Esposti di Modena e Mauro Annovi di Formigine

27 ottobre 2024
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MODENA. Ci sono anche tre modenesi tra le vittime degli accessi illegali alle banche dati, in quello che il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo ha definito «un gigantesco mercato clandestino delle informazioni riservate». Figure note sul territorio, e non solo, che ora si chiederanno per chissà quali motivi l’organizzazione che aveva messo in piedi un’attività di spionaggio di questa portata, volesse conoscere dati sensibili anche su di loro.

Dino Piacentini

Il primo nome che balza all’occhio, nell’ordinanza firmata dal gip di Milano Fabrizio Filice, è senz’altro quello di Dino Piacentini, figura conosciutissima. L’imprenditore ha infatti tenuto le redini della Piacentini Costruzioni, azienda con settant’anni di storia e grandi opere realizzate non solo in Italia ma anche all’estero (come in Libia e Brasile), prima della dolorosa chiusura di un’era con il fallimento del 2019. Ma Piacentini è stato anche editore locale e nazionale, con l’ingresso nel 2015 nella proprietà de L’Unità, nonché sportivo di primo piano nel Modenese arrivato a detenere il 50% di Modena Volley, fino al 2015.
Ebbene, nell’ordinanza del gip, Piacentini risulta come una delle parti lese, nel lungo elenco di spiati dall’organizzazione. In questo caso l’uomo chiave era Giuliano Schiano, che in qualità di maresciallo della Guardia di Finanza in servizio presso la Dia di Lecce secondo l’accusa si introduceva abusivamente in sistemi informatici protetti da misure di sicurezza. Nello specifico, la banca dati Sdi del Ministero dell’Interno, che contiene le informazioni condivise dalle forze di polizia, e quella Punto Fisco (Siatel) con tutte le informazioni in possesso dall’Agenzia delle Entrate. Entrambe le banche dati risultano interrogate con il nome di Piacentini il 21 giugno 2022. Secondo gli inquirenti, Schiano dopo aver ottenuto queste informazioni top secret poi le cedeva dietro corrispettivo economico a Giulio Cornelli, 38enne correggese amministratore e socio unico della Dag (Develop and Go) di Reggio Emilia. A sua volta, Cornelli agiva su richiesta di Nunzio Samuele Calamucci, consulente informatico e investigativo. Per quale motivo volevano conoscere queste informazioni riservatissime su Piacentini? Era un interesse autonomo o per conto di qualcuno?

Gli altri due imprenditori

Ma Piacentini non è l’unico modenese finito sotto la lente degli spioni illegali. Nei lunghi elenchi dell’ordinanza firmata il 3 ottobre scorso dal gip di Milano Fabrizio Filice c’è anche il 76enne Omer Degli Esposti di Modena, storico commerciale del Consorzio Cooperative di Costruzioni. Nel suo caso l’accesso fu compiuto – sempre da Schiano d’intesa con Calamucci e Cornelli – nella banca dati Sdi il 28 dicembre 2022. Le informazioni sarebbero state acquisite a Lecce, dove lavorava Schiano, e poi condivise a Milano. C’è poi anche un terzo modenese per cui sono stati violati i dati sensibili: si tratta di Mauro Annovi, 47enne di Formigine. Nel suo caso la violazione è consistita in un accesso sempre alla banca dati Sdi del Ministero dell’Interno, ma effettuato più di recente, il 2 febbraio 2023, assieme a quello di altre otto persone, di cui quattro residenti all’estero.