La Nuova Ferrara

Il lutto

Addio all’ortopedico modenese Adolfo Folloni. La moglie: «Ha lavorato fino all’ultimo»

di Ginevramaria Bianchi

	Adolfo Folloni
Adolfo Folloni

È stato direttore della Surgery Ortopedica dell’ospedale di Baggiovara. Era sposato con la pediatra Elisabetta Scalera: «Lui c’era sempre»

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MODENA. Sull’uscio di casa, la moglie – la nota pediatra Elisabetta Scalera – lo sgridava spesso, con il cuore in gola per la sua ostinazione.

«Devi riguardarti – gli diceva con apprensione –. Non puoi andare a lavorare in queste condizioni».

Ma il dottor Adolfo Folloni, con un sorriso quieto, le rispondeva sempre: «È il mio dovere».

E così, nonostante tutto, usciva di casa. Lo ha fatto fino a mercoledì scorso. Poi, ieri mattina, il suo cuore ha smesso di battere a causa di una malattia che lo perseguitava da tempo: un’ombra silenziosa che gli è stata fatale all’età di 70 anni. Ad annunciare la sua scomparsa è stata proprio la moglie, la compagna di una vita intera. Lui era il suo “Adolfino”; e lei la sua “Elisabeth”. Sempre così, dai tempi dell’università, che li aveva visti innamorati tra una lezione e l’altra. Da quel momento, le loro vite erano diventate inseparabili: un intreccio di passione, rispetto e condivisione.

Il ricordo della moglie

«Era una persona dall’animo nobile – racconta con voce spezzata la moglie –. Era intelligente, spiritoso, buono. Una persona distante e colta, ma allo stesso tempo affidabile, presente, piena di dignità. È stato sempre capace di mettere il dovere davanti a tutto, anche alla propria salute. Fino a mercoledì, infatti, ha lavorato, con l’anima e con il cuore. Non si fermava mai. Quando c’era bisogno, lui c’era sempre».

Poi aggiunge: «Io mi arrabbiavo, lo confesso. Mi arrabbiavo perché era malato e andava lo stesso a lavorare. Ma lui era così. Era troppo innamorato della sua professione e troppo devoto al prossimo. Non poteva fare altrimenti».

Folloni era conosciuto per essere uno dei migliori ortopedici di Modena, un professionista amato e rispettato. È stato direttore della Surgery Ortopedica dell’ospedale di Baggiovara, e un punto di riferimento per l’area nord dell’attività chirurgica ambulatoriale. Il suo talento era riconosciuto ben oltre i confini modenesi, e tra i tanti riconoscimenti spiccava il prestigioso premio per la chirurgia della mano. Una carriera brillante, costruita su una disciplina ferrea e un’umanità che traspariva anche nei gesti più semplici.

«Era un uomo rigoroso, serio – prosegue Elisabetta Scalera –. A volte mi riprendeva in giro per casa se non mi trovava subito. Mi chiamava dicendo: “Elisabeth, dove sei?”, con quel tono duro che mi faceva sorridere. E io, per scherzare, gli rispondevo: “In giro per il mondo”. Ma in realtà ero lì, con lui, sempre. Non ci siamo mai lasciati. L’ho amato in maniera incondizionata, e lui c’è sempre stato per me, come io per lui. Fino all’ultimo momento».

Il cordoglio
In questi attimi di forte dolore anche la comunità pediatrica modenese si stringe attorno alla dottoressa Scalera: «Ci teniamo a essere vicini alla nostra collega e a stringerla in un forte abbraccio mentre affronta questo doloroso lutto», ha dichiarato la collega Silvia Cattani, a nome dei Pediatri di Famiglia modenesi.

Il funerale si terrà sabato 28 dicembre alle 10, nella chiesa di San Pietro. Il corteo funebre partirà dall’abitazione di viale Nicola Fabrizi 81, a Modena: «Sarà l’occasione per dare un ultimo saluto a un uomo che ha vissuto con dignità, amore e dedizione», conclude la moglie. Un esempio, un modello, un ricordo, il suo, che rimarrà vivo nel cuore di molti.