La Nuova Ferrara

Prezzi folli

Modena, stanze da 9 metri quadri in affitto a 570 euro

di Ginevramaria Bianchi

	Prezzi folli per l'affitto di case e stanze a Modena
Prezzi folli per l'affitto di case e stanze a Modena

In via Sante Fattori, zona San Faustino, diciassette stanze e sei bagni in un unico appartamento affittate agli studenti a prezzi da 500 a 570 euro l’una. Federconsumatori: «Tutto ciò è ingiusto»

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MODENA. Gennaio e febbraio, mesi di lauree e traslochi, mesi in cui gli appartamenti si svuotano e il mercato immobiliare si popola di nuovi studenti. È sempre così, anche a giugno e luglio, quando il cambio di stagione accende le speranze di chi, con largo anticipo, cerca una sistemazione decente a un prezzo abbordabile.
Ma è solo una lotta contro i mulini a vento, perché la verità è che gli affitti restano un incubo e gli studenti che arriveranno a Modena troveranno per lo più buchi spacciati per camere.

Quanto costa una stanza

Parliamo di prezzi minimi di 500 euro al mese, per stanze che nemmeno si possono definire tali: 9 metri quadrati, quando va bene. Spesso meno, perché i calcoli fatti dai proprietari «non considerano il netto», come spiega il presidente di Federconsumatori, Marzio Govoni: «A volte gli spazi vengono calcolati lordi, comprendendo anche lo spessore delle murature. Parliamo quindi di buchi che in alcuni casi, al netto, non raggiungono nemmeno i nove metri quadrati minimi previsti dalla legge».

Dove si trovano

Più che di appartamenti, quindi, si tratta di alveari composti da muri di cartongesso. Un esempio è in via Sante Fattori, zona San Faustino: diciassette stanze e sei bagni in un unico appartamento. Non una villa di campagna, va ripetuto, un appartamento in città, nemmeno in centro. Stesso scenario in piazzale Risorgimento, con undici stanze e quattro bagni, o in via Marzabotto, dove le stanze sono sette e i bagni due. Tutto questo a delle modiche cifre che vanno dai 500 e i 570 euro al mese.

La denuncia di Federconsumatori

Govoni, per commentare questa situazione, non usa mezzi termini: «Lo abbiamo chiesto con il nostro rapporto “Nove metri quadrati di Modena”, e lo vogliamo chiedere nuovamente all’amministrazione: quante operazioni di questa natura sono state fatte a Modena? Quante sono in corso? Che esito hanno avuto i controlli sulle dimensioni di questi loculi? È questo il futuro dell’abitare a Modena? Dopo l’indagine che avevamo fatto – prosegue – erano sparite dalla rete molte inserzioni. Ora sono tornate, e ciò è ingiusto. È davvero ingiusto». Le normative, sulla carta, parlano chiaro: una stanza deve avere almeno 9 metri quadrati e una finestra. Ma nei fatti? «Sulla finestra siamo più o meno sicuri - riprende - Sugli spazi, invece, no: magari erano 8 o 7 metri quadri, come ci hanno segnalato».

Studenti costretti ad accettare

E gli studenti? Continuano a subire e ad accettare, perché l’andamento del mercato – non solo quello modenese, va detto – sembra essere questo. Ormai i ragazzi e le loro famiglie non hanno nemmeno più l’effetto sorpresa, perché le immagini degli annunci mostrano poi la realtà: buchi di 9 metri quadrati scarsi, con un letto, una scrivania e, se va bene, un comodino con una lampadina da lettura appoggiata sopra. Proseguendo così, Modena e altre città universitarie non offriranno più spazi per studiare e passare serenamente l’esperienza da fuori sede, ma solo alveari di cartongesso in cui vivere ad almeno cinquecento euro al mese. Ciò, come ha affermato Govoni, «è davvero ingiusto».