Modena, è boom di alcol test fai da te. L’Ausl: «Non sempre affidabili»
L’esperto dell’azienda sanitaria: «I risultati sono facilmente condizionabili»
MODENA. Al supermercato, in farmacia oppure online su centinaia di siti diversi. I test fai da te per verificare la quantità di alcol presente nel proprio corpo dopo aver bevuto si trovano ormai dappertutto, complice l’entrata in vigore, lo scorso dicembre, del nuovo Codice della Strada voluto in primis dal leader della Lega Matteo Salvini.
Ma sono davvero così affidabili? E quindi in grado di farci guidare tranquilli dopo aver bevuto qualche bicchiere a tavola? La risposta è... dipende.
«Per quanto riguarda l’alcol esistono due tipi di test fai da te, quelli salivari e quelli che analizzano la quantità di alcol presente nel respiro. L’estrema precisione sulla quantità è davvero difficile da raggiungere per un test del genere, perciò è sempre bene fare attenzione: vanno presi con le pinze – spiega il dottor Tommaso Fasano, direttore della Struttura complessa di Medicina di laboratorio dell’Ausl di Modena – Ogni esame è soggetto a diverse variabili che possono alterare i risultati. Per avere certezza dell’affidabilità di questi test bisognerebbe fare alcune prove confrontando quello che si vede dallo strumento con l’esame del sangue, così da sapere se la quantità rilevata corrisponde effettivamente all’alcol presente nel sangue».
Insomma, tante sono le variabili che influiscono, motivo per cui non è così semplice ottenere un dato certo e affidabile al 100 per cento: «Tutti gli esami sono gravati da variabili preanalitiche: ad esempio bisogna vedere se l’espirazione è sufficientemente lunga quando si soffia. Inoltre, alcune sostanze possono interferire, ad esempio il collutorio. Però lì deve essere il produttore del test a evidenziare le interferenze. Ma anche l’acqua o l’assunzione di altre bevande può inficiare – prosegue il dottor Fasano – Parliamo comunque di strumenti che hanno un marchio certificato similare a quello del laboratorio, vengono venduti con quello scopo e sono in grado di identificare la presenza di alcol, non è che non funzionano. Se il soggetto segue scrupolosamente le indicazioni e non assume interferenti il valore di alcolemia può essere affidabile. Però è molto facile, se uno ha anche solo una minima alterazione, che non vengano seguite correttamente le procedure». Per quanto riguarda le sostanze stupefacenti, il discorso si complica ulteriormente: «In questo caso i farmaci possono incidere parecchio. Bisogna testare in laboratorio per essere certi. Gli antistaminici? Da quanto mi risulta non influiscono. Diciamo che ogni test dovrebbe aver indicato eventuali interferenze. Diventano come dispositivi medici e quindi ne vanno riportati limiti e interferenze. Ricordo che non basta la positività al test in strada, poi segue sempre la conferma in laboratorio che ha molta più affidabilità e lì si va a prendere campioni di urine, sangue o capelli. La novità, ora, è che anche il pregresso utilizzo di droga documentabile costituisce reato. In ogni caso, se le persone si pongono il problema del loro stato di alterazione alla guida è un fatto positivo: ci saranno meno multe e soprattutto meno incidenti» conclude Fasano.
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