Modena, la prof del liceo: «L'affitto è di 1300 euro, lo pagano i miei genitori»
Il racconto di una professoressa di 30 anni: «Solo lo stipendio non basta per coprire canone, bollette e spese condominiali. Fortunatamente i miei possono darmi una mano»
MODENA. Un affitto di 900 euro al mese, che nei mesi invernali, sommato a spese condominiali e bollette, tocca quota 1300. Come fa a permetterselo una prof? «Ci pensano i miei, non ho alternative».
Il racconto
E’ la storia di Federica, una giovane professoressa di 30 anni che dallo scorso settembre insegna in un liceo modenese del centro. Dalla Sicilia, dopo aver lavorato in altre città del nord, è arrivata a Modena, dove certo non si aspettava di dover sborsare certe cifre. Ma ha dovuto ben presto fare i conti con la realtà. «Sono arrivata ad agosto, ho iniziato a cercare casa fin da subito insieme a mio fratello, cercavamo un appartamento con due camere. Abbiamo subito capito che la nostra richiesta richiedeva certe cifre. Gli annunci in cui mi sono imbattuta chiedevano tutti garanzie che non potevo dare: non ho un contratto a tempo indeterminato, non ho referenze. E la ricerca si è complicata» racconta la professoressa.
Annunci ingannevoli
Il viaggio tra le piattaforme di affitto si è rivelato lastricato di insidie, tra annunci ingannevoli e casi in cui «mi chiedevano fino a 200 euro solo per visitare l’appartamento, poi nel caso non avessimo concluso la trattativa l’agenzia si sarebbe impegnata a trovarmi una casa. Ma intanto duecento euro li avevo pagati – continua Federica – Son annunci che attirano l’attenzione grazie a un prezzo basso, ma la fregatura è dietro l’angolo. In centro avevo trovato una soluzione in canone concordato interessante: il canone mensile era di 370 euro, ma chiedevano 600 euro di spese condominiali... un escamotage per chiedere un affitto di 1000 euro insomma. Da professoressa non è facile, il nostro stipendio non è certo quello di un medico, si sa».
Alla fine, Federica è dovuta scendere a compromessi: «Ho trovato casa vicino alla stazione dei treni, non certo una delle zone migliori della città, ma pur sempre centrale e vicina sia alla scuola dove insegno sia all’università che frequenta mio fratello. Di giorno la situazione è tranquilla ma la sera da sola non esco mai, vedo spesso brutte scene qui fuori. Il canone? 900 euro al mese, ma con spese condominiali e bollette nei mesi invernali ho toccato anche quota 1300 euro. Mio fratello, come detto, è uno studente, solo io ho un reddito». Per far tornare i conti l’unica soluzione è farsi aiutare dai genitori, un grande classico di questi tempi per i giovani che lasciano la casa di famiglia e si spostano, magari, verso le città.
“Aiuto da casa”
«Un mese pago io e un mese pagano i miei genitori. È l’unico modo per riuscire a starci dentro, non ci sono molte alternative. Ho la fortuna di avere una famiglia alle spalle che può aiutarmi. Senza di loro sarebbe impossibile. Ovviamente dovrò tenere casa anche in estate per poterla avere anche a settembre e non tornare nella stessa situazione in cui ero un anno fa. Ma non so in quale scuola della provincia insegnerò, dipenderà dalla graduatoria. Questa è la vita da prof» conclude la giovane.
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