Pestarono un 17enne in piazza Matteotti: quattro giovani vanno a processo
Stefano Grandi, vittima dell’aggressione avvenuta il 6 luglio 2023 mentre era in centro insieme alla fidanzata, era intervenuto perché gli stavano rubando la bici
MODENA. Era seduto sulle panchine di piazza Matteotti insieme alla fidanzata, quando aveva notato che alcuni ragazzi stavano cercando di rubare le loro biciclette. Era intervenuto, loro lo avevano accerchiato e lo avevano pestato, facendolo finire in ospedale. Di quel gruppo protagonista della brutale aggressione al 17enne Stefano Grandi il 5 luglio 2023 in piazza Matteotti, in quattro andranno a processo con l’accusa di rapina pluriaggravata e lesioni aggravate. Sono tre ragazzi e una ragazza, accusata di averli incitati nel pestaggio. Ieri in tribunale erano in cinque: un ragazzo ha dimostrato in maniera inconfutabile che, quella sera, non ha partecipato al pestaggio, e quindi è stato assolto. La vittima, oggi maggiorenne, si è costituita parte civile assistita dall’avvocato Marco Pellegrini.
A settembre in via al processo
Per gli imputati il processo comincerà il 23 settembre davanti al Collegio dei giudici. La vicenda aveva destato molto clamore in città, anche perché dopo l’aggressione la madre della vittima si era fatta portavoce di una protesta più ampia. La donna, in particolare, aveva anche lanciato una raccolta firme a cui avevano aderito migliaia di modenesi, chiedendo maggiore sicurezza in città, specialmente in centro. Una richiesta a cui si erano uniti i residenti e i commercianti, esasperati dal clima di insicurezza che si respirava in città. Naturalmente ora spetterà alla Giustizia definire i contorni della vicenda. Sarà necessario chiarire la dinamica dell’aggressione e se gli imputati hanno effettivamente avuto un ruolo nel pestaggio e, se sì, in quale misura.
L’aggressione in centro
Era il 5 luglio del 2023 quando tutto è avvenuto. Stando a quanto ricostruito dalla vittima, erano più o meno le 23. Il 17enne era seduto sulle panchine di piazza Matteotti, in pieno centro a Modena, insieme alla fidanzata. Una serata passata a mangiare un hamburger per salutarsi prima delle vacanze. Poi tutto sarebbe avvenuto in pochi minuti. Mentre chiacchieravano in tranquillità, i due giovani hanno notato che alcuni ragazzi stavano cercando di rubare le loro biciclette, parcheggiate nella rastrelliera verso via Emilia Centro: «Mi sono alzato – aveva raccontato all’epoca Stefano – e ho fatto presente che quelle biciclette erano nostre. Hanno iniziato a offendermi e provocarmi. Subito erano in tre, poi sono diventati sette. Sono rimasto fermo e non ho mai alzato la voce, mentre cercavo di dissuaderli, uno di loro, arrivato quasi dalle mie spalle, mi ha dato una testata tra l’occhio e la tempia. Sono finito a terra e lì hanno iniziato a riempirmi di calci. Mi sono rannicchiato il più possibile, la mia fidanzata urlava. Hanno deciso loro di smettere, per fortuna. So che mi è andata bene. Ma l’ultimo calcio me lo hanno voluto dare per forza, filmandolo con il telefonino. Agivano in gruppo, avranno avuto tra i 15 e i 18 anni, tutti stranieri». Ad un certo punto qualcuno aveva chiamato i soccorsi e la baby gang si era dileguata. Le indagini avevano portato poi all’identificazione dei presunti autori del gesto che, come detto, ieri sono stati rinviati a giudizio. Sono un 21enne e una 22enne assistiti dall’avvocato Giuseppe Rizzo, un 20enne assistito dall’avvocato Francesco Cottafava e un 23enne difeso dall’avvocato Giorgio Pellicciardi. Assolto invece un 23enne difeso dagli avvocati Andrea Stefani e Tommaso Barbieri.
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