Accusa il collega di violenza e stalking: lui è assolto, lei adesso è nei guai
La Procura di Modena ora potrebbe procedere per falsa testimonianza
MODENA. Si erano conosciuti sul lavoro e, di comune accordo, avevano iniziato a intrattenere una relazione perlopiù sessuale. Una relazione che era andata avanti per diversi mesi, nel corso della quale l’uomo, un 50enne, aveva prestato alcune migliaia di euro alla 40enne. Quando poi il rapporto è terminato e lui le ha chiesto indietro quanto gli spettava, lei lo ha denunciato, raccontando di fatti pesantissimi: sostenendo anche che l’ex aveva abusato di lei. L’uomo è finito a processo ma ieri è stato assolto. Non solo: il tribunale ha disposto la restituzione degli atti al pm perché si proceda per il reato di falsa testimonianza nei confronti della donna. Che adesso rischia. Tutto sarebbe cominciato nel 2022, quando appunto i due hanno iniziato quella sorta di relazione.
I fatti
Sono andati avanti per circa sei mesi e quando si sono lasciati, lui le ha chiesto la restituzione delle somme di denaro che le aveva prestato. Ed è stato allora che lei ha deciso di denunciarlo. Raccontando di episodi pesantissimi. In particolare, la 40enne ha riferito di essere stata costretta a un rapporto orale in un’occasione e di essere stata obbligata, in quella stessa occasione, a sottoscrivere una sorta di riconoscimento del debito. Motivo per cui nei confronti del 50enne era scattata anche l’accusa di violenza privata.
L’accusa
Ma nei suoi confronti pendevano anche l’accusa di violenza sessuale e di stalking. Infatti la sua ex aveva raccontato che, anche quando la relazione era ancora in corso, lui l’aveva perseguitata. L’uomo aveva conservato tutte le chat, che sono state importanti per dimostrare la sua innocenza. E ieri è arrivata l’assoluzione. Ad assisterlo c’era l’avvocato Silvia Silvestri che commenta: «Grande soddisfazione per essere riusciti a provare l’innocenza di una persona che ha subito questo processo per oltre tre anni. Era stato anche sottoposto al divieto di avvicinamento che naturalmente non ha mai violato. La tutela delle vittime di violenza di genere non deve mai pregiudicare il diritto di difesa dell’imputato».
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