La Nuova Ferrara

L’intervista

Il sindaco di Cadelbosco Sopra: «La lezione dell’alluvione è chiara: l’assetto idraulico è da ripensare»

Jacopo Della Porta
Il sindaco di Cadelbosco Sopra: «La lezione dell’alluvione è chiara: l’assetto idraulico è da ripensare»

Zanni: «Aprire un dibattito con le persone competenti e potenziare la comunicazione con i cittadini durante l’emergenza»

20 novembre 2024
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Cadelbosco Sopra «La lezione di questa alluvione è che dobbiamo riflettere su come gestire il nostro territorio in futuro e intervenire il prima possibile. È necessario investire sulla sicurezza idraulica perché il rischio idrogeologico è un tema cruciale. Dobbiamo trovare soluzioni rapidamente, poiché, come dimostra la Romagna, eventi di questo tipo possono ripetersi mentre le soluzioni tardano ad arrivare». Così il sindaco di Cadelbosco Sopra, Marino Zani, riflette sull’eredità dell’alluvione del 20 ottobre e sulle azioni necessarie per prevenire simili fenomeni.

Sindaco, cosa bisogna fare per evitare che si ripeta quanto accaduto?
«L’alluvione non è stata causata da un solo problema, quindi la soluzione non arriverà da un singolo intervento. Sicuramente bisogna potenziare la manutenzione ordinaria e straordinaria dei corsi d’acqua. Se la piovosità è aumentata a causa del cambiamento climatico, è indispensabile coinvolgere esperti, studiosi e ingegneri idraulici, creare delle commissioni per trovare risposte adeguate. Serve una ricognizione approfondita dello stato degli argini. La rete dei canali potrebbe non essere più sufficiente per garantire la sicurezza idraulica, considerando anche l’urbanizzazione che ha accelerato il deflusso delle acque nei canali. Per questo servono vasche di laminazione, come detto dal direttore di Aipo Gianluca Zanichelli...».

Però non è facile individuare dove realizzarle, considerando l’alto livello di antropizzazione del territorio…
«Esattamente. Per questo motivo bisogna aprire un dibattito che metta al centro le competenze tecniche e la conoscenza del territorio».

Un altro tema discusso riguarda gli animali fossori come nutrie, tassi e istrici. Sono davvero un problema per la tenuta degli argini?
«Sì, rappresentano un problema molto sentito. Dobbiamo affrontarlo con una strategia condivisa da Piacenza a Rimini. Questi animali sono presenti, causano danni e credo che serva una soluzione comune, da concertare a livello regionale».

Come giudica la risposta all’emergenza? Lei ha ringraziato con un video tutte le persone coinvolte nei soccorsi.
«Credo che il lavoro svolto dai Comuni, in collaborazione con protezione civile, vigili del fuoco, forze dell’ordine e sotto il coordinamento della prefettura, sia stato efficace. Come sindaco non mi sono mai sentito solo. Con i miei assessori e i carabinieri, nella notte tra il 19 e il 20, abbiamo avvisato i cittadini dei rischi e messo in sicurezza i più fragili. È stato fatto il possibile, e credo che sia stato fatto bene. La lista delle persone e degli enti da ringraziare è lunga. Credo che la risposta della comunità sia stata eccezionale».

Nel corso della riunione in prefettura del 13 novembre si è parlato anche degli aspetti da migliorare. Quali sono le priorità?
«Sicuramente dobbiamo potenziare la comunicazione con i cittadini e il sistema di allertamento per le emergenze».

L’allerta, comunque, era stata data dalla protezione civile regionale, tanto che le scuole erano chiuse. Le forti precipitazioni non sono state una sorpresa, no?
«Sì, è vero. Tuttavia, l’evento meteorico è stato così intenso che in due ore e mezza i canali si sono riempiti. Non è stato facile gestire la situazione, soprattutto di notte e sotto la pioggia, ma siamo riusciti ad avvisare le persone e a intervenire».

La prefettura ha chiesto ai sindaci di monitorare la morfologia del territorio in sinergia con Aipo, il Consorzio di Bonifica e l’Agenzia di Protezione Civile. Anche i cittadini, è stato detto, devono fare la loro parte.

«Certamente. I piani urbanistici dovranno prevedere correttivi e segnalare le criticità. Ad esempio, nelle zone a rischio si dovrà costruire un po’ più in alto e incentivare i cittadini ad adottare misure preventive come terrapieni per difendere la struttura. L’acqua durante l’alluvione ha raggiunto un metro e mezzo d’altezza nelle case e aziende coinvolte, e questo deve essere considerato. I cittadini devono essere consapevoli e partecipare alla prevenzione del rischio».

Per quanto riguarda i ristori ai cittadini danneggiati, ci sono novità?

«Al momento siamo in attesa che il commissario ci fornisca istruzioni su come effettuare il censimento dei danni e sui fondi disponibili. Non ci sono ancora aggiornamenti, appena ci saranno li comunicheremo».  © RIPRODUZIONE RISERVATA