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L'evento

Il Gay Pride torna a Modena, corteo e festa sabato 25 maggio

di Carlotta Fornaciari
Il Gay Pride torna a Modena, corteo e festa sabato 25 maggio

Partenza e arrivo al parco Ferrari, in mezzo la sfilata in centro con i carri

05 maggio 2024
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MODENA. La scorsa edizione, nel 2019, aveva visto la partecipazione e il calore di diverse migliaia di persone. In tutta Italia, è una delle manifestazioni più acclamate e discusse degli ultimi anni.

Torna il 25 maggio, per la seconda edizione in città, il Gay Pride di Modena e di tutta la provincia: la fase dei preparativi si avvia alla conclusione, intanto, in attesa dell’evento, le associazioni e i partecipanti si preparano al Pride Month.

L’organizzazione

L’organizzazione del Pride, curata dall’associazione di volontariato “Arcigay Modena Matthew Shepard”, ha avuto inizio circa un anno fa, e ha visto il coinvolgimento di una ventina di volontari, oltre ai partner aderenti: un Pride «femminile e transfemminista», con un coordinamento al femminile e il patrocinio di un numero sempre crescente dei 46 Comuni della provincia, oltre a quello della Regione Emilia Romagna.

«Organizzare un evento di questa portata significa avere la necessità di molti fondi soprattutto per quanto riguarda gli aspetti della sicurezza – spiega Elisa Fraulini, vicepresidente dell’associazione “Arcigay Modena Matthew Shepard” – Per questo, oltre all’intercettazione dei bandi possibili, abbiamo avviato una campagna di crowdfunding dal basso, raccogliendo sostegno anche dagli esercizi commerciali che verranno attraversati dal corteo nel centro città».

Un progetto di decine di migliaia di euro, che viene reso possibile anche e soprattutto dal contributo delle associazioni di volontariato aderenti: «Sono arrivate molte adesioni da parte delle associazioni cittadine con cui Arcigay ha collaborato negli ultimi anni: per ora parliamo di una ventina di partner, ma prevediamo che ne arrivino molti altri – continua la vicepresidente – Una buona risposta da parte della cittadinanza e delle associazioni modenesi che parteciperanno al corteo e saranno presenti anche al parco Ferrari».

L’evento del 25 maggio

Saranno tre le fasi principali dell’evento: a un raduno collettivo al parco Ferrari intorno alle 13 di sabato 25 maggio, con possibilità di pranzare, seguirà infatti un corteo cittadino lungo un percorso di 4 chilometri per le strade del centro storico, con tanto di parata e sfilata dei carri. A seguire, dopo il rientro al parco alle 17.30, ci saranno interventi, musica e intrattenimento, a fianco degli stand delle varie associazioni. Tra questi, l’ “Area Market” di oggetti fatti a mano, l’ “Area Food and Beverage”, l’ “Area Children e Sport” e tanto altro.

«Il Pride di Modena si svolgerà tra il 17 maggio, la Giornata internazionale contro l’omotransfobia, e il mese di giugno, tipicamente la stagione dei Pride – commenta Elisa Fraulini – L’evento della nostra città, dopo il successo registrato nell’edizione precedente del 2019, si inserisce all’interno di una stagione italiana che conta oltre 50 Pride in tutte le città. In regione, oltre alla manifestazione modenese, sono in programma il Pride di Parma il 18 maggio, quello di Ferrara il 1° giugno e quello di Bologna il 6 luglio».

L’obiettivo del Pride

Una rete di manifestazioni sentite dalla regione e non solo, che, in quella targata Modena, vedrà una particolarità importante: «Il Modena Pride si caratterizza per una particolare ottica transfemminista in termini di volontà di inclusione di tutte le minoranze – conclude la vicepresidente dell’associazione “Arcigay Modena Matthew Shepard” – Chi appartiene alla comunità Lgbt è portatore di identità sociali multiple e, in quanto tale, soggetto a discriminazioni che si sommano tra loro. Un ulteriore scopo del Pride è quello di far crescere ancora l’associazione, in modo da erogare sempre più benefici a servizio di tutta la comunità e della cittadinanza. Per sostenere la comunità Lgbt non è necessario fare parte della comunità Lgbt: l’obiettivo è un cambiamento culturale progressivo che porti la società a non avere più bisogno di associazioni come la nostra».

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