La Nuova Ferrara

Il caso

Riattivato il defibrillatore in piazza Roma a Modena: «Non deve essere più dimenticato»

di Daniele Montanari
Riattivato il defibrillatore in piazza Roma a Modena: «Non deve essere più dimenticato»

Riposizionato ieri l’apparecchio trovato lucchettato e con le batterie scariche Gli “Amici del Cuore”: «Chi riceve il dono non può scordarsi la manutenzione»

08 luglio 2024
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MODENA È stato ripristinato prima del previsto il defibrillatore di piazza Roma: ieri mattina era già ricollocato nella teca, con batterie ricaricate e operativo, tanto da essere nuovamente inserito nella rete dei dispositivi gestita dal 118 regionale.

Doveva essere riposizionato oggi, dopo la denuncia fatta da Mirko Damasco, presidente dell’associazione “Salvagente” di Monza che promuove la cultura del soccorso. In un video lanciato su Tik Tok e Instagram durante una sua visita a Modena, aveva sollevato il caso. L’apparecchio posizionato sotto il porticato sud-est della piazza (vicino al civico 40) era infatti lucchettato e scarico. Inutile nell’emergenza, insomma. E non da adesso: già nell’aprile 2023 Salvagente aveva segnalato al Comune con mail che l’apparecchio era inutilizzabile perché lucchettato. Ma non era arrivata risposta, né ci fu alcun intervento. Fatto grave, ricordando anche che si tratta di un dono pieno di significato: il defibrillatore fu affidato al Comune il 7 aprile 2021 in memoria di Anna Caracciolo, oss e sindacalista morta di Covid nel 2020 a 36 anni.

Il Comune ha spiegato che l’apparecchio non era stato inserito nell’accordo sul monitoraggio e la manutenzione sottoscritto con i volontari di Protezione civile e Croce Blu. Era quindi in qualche modo stato “dimenticato”.

Gli “Amici del Cuore”

«Non deve più succedere» sottolinea Marilena Campisi, presidente dell’associazione modenese “Amici del Cuore”. «Chi riceve un defibrillatore in dono, poi deve farsi carico della manutenzione, non può certo occuparsene il donatore. La manutenzione è un aspetto fondamentale, e in questo caso evidentemente è stata trascurata da chi di competenza. Osservo però una cosa: piazza Roma è un luogo di intenso passaggio. Tanti cittadini avranno visto in questo periodo che l’apparecchio non era disponibile per l’emergenza, ma non l’hanno segnalato. Se fossero arrivate segnalazioni su segnalazioni, chi di competenza non si sarebbe “dimenticato”. Apparecchi automatici come questo chiamano in causa la collettività, perché sono a tutela di tutti e tutti li possono usare seguendo le istruzioni audio, anche senza corso di formazione. Non limitiamoci però agli apparecchi nel riflettere sull’emergenza: è altrettanto fondamentale la capacitò di effettuare le manovre di rianimazione cardiopolmonare, prima di ricorrere al defibrillatore. Quanto alla sorveglianza, credo che, in luoghi pubblici, sia meglio posizionarli vicino a telecamere che possano scoraggiare atti vandalici».

“Salvagente”

Soddisfatto del ripristino Damasco, ma con riserva: «Prendo atto del fatto che gli articoli e i video vengano considerati più delle mail e delle pec – osserva – evidentemente in Italia funziona così. Non la considero però una vittoria: vinceremo davvero quando si sarà diffusa una cultura della manutenzione dei defibrillatori che non richiederà alcuna denuncia. Ringraziamo che non ci sia mai stato bisogno di quell’apparecchio nell’emergenza, trovandolo inutilizzabile. Spero peraltro che quelle fascette che sono state messe a protezione vengano via facilissimamente, altrimenti in caso di emergenza saremo daccapo».