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Il tortellino diventa una borsa e conquista anche la moda: merito di un giovane stilista… romagnolo

di Ginevramaria Bianchi
Il tortellino diventa una borsa e conquista anche la moda: merito di un giovane stilista… romagnolo

Federico Cina, designer di Cesena, ha creato la Tortellino Bag catturando l’attenzione della critica nell’ultima Fashion Week: «Nasce dal ricordo dell’infanzia con mia nonna e la creazione è simile a quella della pasta, partendo da un quadrato di pelle che viene avvolto. Vi spiego perché non cappelletto»

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MODENA. Il mondo della moda ha ufficialmente trovato il nuovo trend di questo 2025: ricoprirsi di tortellini. Non quelli da gustare in brodo, ma da portare al braccio. Sì, perché la Tortellino Bag è il nuovo oggetto del desiderio che sta facendo impazzire le fashion victim di tutto il mondo. A firmarla è Federico Cina, giovane designer romagnolo che ha trasformato un ricordo della sua infanzia in un accessorio già definito “iconico” dalla critica. La sua borsa, morbida e avvolgente come la tradizione che la ispira, incarna perfettamente l’anima della sua terra: sincera, autentica, priva di sovrastrutture. E proprio come un buon piatto di tortellini, è impossibile resisterle.

Cina, partiamo dal principio. Come nasce l’idea del Tortellino Bag?

«Nasce da un ricordo che porto nel cuore: l’infanzia passata con mia nonna. Io vengo dalla provincia di Cesena, e quasi ogni pomeriggio, in cucina la vedevo preparare i tortellini con una dedizione che mi affascinava. Quando è nato il mio brand nel 2021 ho deciso che, come tutti i marchi, avrei dovuto avere un mio pezzo iconico. L’idea di riproporre la forma di un tortellino in una borsa è venuta da lì. Oggi, a distanza di qualche anno, è il capo identificativo del brand, tutti mi conoscono per quella».

Quindi la borsa è un pezzo che parla di famiglia, di radici e di Romagna. Ma come mai, allora, non chiamarla Cappelletto Bag?

«Pure ragioni di spelling. Per chi sta all’estero la parola tortellino è più facile da pronunciare e da ricordare. Ma è anche un richiamo più forte alla tradizione, a quella pasta che è simbolo di un’Italia che affascina e conquista il mondo».

Ma come si realizza un tortellino in pelle?

«La creazione è simile al processo della pasta. Partiamo da un quadrato di pelle, che viene piegato come una sfoglia. Poi, proprio come si fa con il tortellino, lo imbottiamo».

Il successo della Tortellino Bag è esploso in poco tempo. Quante ne ha vendute?

«Più di 1.500 pezzi nel 2024. Per un brand emergente come il mio è una cifra significativa».

Qual è il suo punto di forza?

«La versatilità e la grandissima gamma di colorazioni. Poi, chiaramente, la semplicità del ricordo che ci sta dietro, che accomuna tutti noi emiliano romagnoli».

Come si abbina un tortellino a un look?

«Il tortellino mini, ovvero la taglia più piccola, è un vero e proprio oggetto di design, anche perché dentro fa fatica a starci il telefono. Va indossata con un look semplice, minimal, perché già da sola è cool. Le versioni più grandi, invece, sono più casual e versatili, adatte per il giorno».

E non è solo la borsa. Sta espandendo la collezione, giusto?

«Esattamente. Oltre alla borsa abbiamo lanciato anche degli orecchini a forma di tortellino, che sono diventati un altro oggetto di tendenza. E non finisce qui: questo mese abbiamo presentato un bauletto a forma di tortellino e stiamo sviluppando altri accessori che continuano a esplorare questo concept».

Parliamo di tortellini un po’ più costosi di quelli a cui di solito siamo abituati…

«Le borse partono da 375 euro, a seconda della misura. È un prodotto di alta qualità, fatto con pelle di vitello proveniente da una conceria toscana. È un prodotto non accessibile a tutti, me ne rendo conto, ma dietro ci sono passione e qualità».

E il futuro?

«Voglio portare sempre di più il mio marchio all’estero e continuare a far conoscere la cultura emiliano romagnola. Durante la scorsa Fashion Week il mio tortellino è stato commentato dalla critica insieme a grandi marchi come Bottega Veneta e Valentino. Spero dunque di continuare così, questo è solo l’inizio».