Per Doriano Mucciarini l’ultimo saluto col rombo delle Harley
Bancario prima alla Cassa di Risparmio di Vignola, poi alla Bper e appassionato di moto, “Muccia” è morto a 50 anni: in 350 nella chiesa di San Giovanni a Spilamberto per il funerale
SPILAMBERTO. La chiesa di San Giovanni a Spilamberto, ieri, si è riempita di 350 persone. Trecentocinquanta volti segnati dalla tristezza e dalla profonda ammirazione, che si sono raccolti per dare l’ultimo saluto a Doriano Mucciarini, 50 anni, conosciuto da tutti come “Muccia”. Tutti erano lì riuniti per dare un ultimo saluto a un uomo che, per trent’anni, ha combattuto contro una malattia implacabile, affrontando la dialisi quotidiana con una forza d’animo rara, specialmente dopo il trapianto eseguito in gioventù ai reni.
Il ricordo e il rombo delle Harley
“Muccia” è nato a Pavullo, «in una famiglia unita e che gli ha sempre voluto bene», come afferma la sorella Monia. «Ha saputo trasformare ogni sofferenza in un insegnamento, irradiando il suo celebre motto: “Procedi pure che va che va tutto bene” in ogni aspetto della sua vita, specialmente della sua carriera di banchiere, che lo ha visto brillare prima alla Casa di Risparmio di Vignola e poi in Bper, fino alla sua passione per le moto». Durante la cerimonia di giovedì, infatti, i suoi colleghi non hanno tardato a dedicargli un ultimo saluto con il rombo delle loro moto, un corteo “rumoroso” ma profondo per abbracciare per un’ultima volta Doriano.
«Fonte di forza e speranza»
«Mio fratello – prosegue – è stato per me e per tutti noi una fonte inesauribile di forza e speranza. Il suo sorriso, anche nei momenti più difficili, era un invito a credere che ogni ostacolo potesse essere superato. La sua presenza era un faro che illuminava la strada di chiunque lo incontrasse, e ogni sua parola, ogni gesto, ci ricordava che l’amore e la determinazione possono cambiare il corso della vita. Non dimenticherò mai come, nonostante il dolore e le difficoltà, riuscisse sempre a regalare un abbraccio sincero e a trasmettere quel calore umano che faceva sentire tutti al sicuro». Durante questo momento di lutto, che unisce non solo la famiglia Mucciarini tutta, ma anche l’intera comunità di Spilamberto, il ricordo di “Muccia” si è fatto eterno, unendo in un unico abbraccio di dolore e gratitudine tutte le anime presenti. La sua vita, segnata dalla lotta quotidiana contro una malattia che non lo ha mai piegato, è diventata un modello di determinazione e di positività, capace di ispirare chiunque si trovi ad affrontare difficoltà insormontabili. Ieri, come detto, le voci e i cuori di 350 persone hanno celebrato non solo un addio, ma soprattutto l’eredità di un uomo che ha saputo insegnare a vivere con amore, passione e una forza interiore che continuerà a illuminare il cammino di chi lo ha conosciuto.