La Nuova Ferrara

Lavori finiti

Dopo 15 anni via i ponteggi: ora Palazzo Ducale è ancora più bello

di Alice Tintorri

	La facciata di via III febbrario "liberata" dai ponteggi
La facciata di via III febbrario "liberata" dai ponteggi

Terminati i lunghissimi e delicati lavori sulla facciata di viale III Febbraio. L’architetto De Gennaro: «Uno dei cantieri più belli della mia carriera professionale»

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MODENA. Modena torna a godersi il suo prezioso scorcio su viale III Febbraio: con la rimozione dei tremila metri quadri di ponteggi, che da 15 anni nascondevano uno degli angoli più belli della città, riemerge insieme alla Chiesa di San Domenico e all’Istituto d’arte Venturi, la facciata “nascosta” dell'Accademia militare.

Cantiere ultimato

Sono infatti terminati i lavori di restauro conservativo e di ammodernamento di Palazzo Ducale, che hanno interessato principalmente il Cortile d’Onore, il “Ponte dei sospiri” e la facciata di viale III Febbraio. È un “mirabile risultato”, come lo definisce l’architetto Francesca Tomba, soprintendente archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara, il frutto di tre anni di interventi desiderati e finanziati dalla Difesa, per 2 milioni e mezzo di euro. Un lavoro reso possibile dall’Accademia, dall’architetto Claudio De Gennaro, progettista e responsabile, e dall’impresa Sirenecon di Venezia, attraverso un “excursus architettonico” che ha permesso di esaltare alcune delle parti più importanti di Palazzo Ducale, scoprendone la storia e valorizzandone le caratteristiche.

Il progettista

«È stato uno dei cantieri di lavoro più belli della mia carriera professionale – ha spiegato Claudio De Gennaro –, la ditta ha lavorato con immenso senso di responsabilità e con grande orgoglio nel prendersi cura di un luogo storico con questo valore. Le restauratrici, erano quasi tutte donne, hanno lavorato con professionalità, precisione e raffinatezza, dimostrandosi all’altezza di un palazzo che trova le sue radici nel 1200, che ha rappresentato gli Este e poi il corpo militare e che oggi, grazie a questi lavori acquista ulteriore pregio». Quest’ultima fase triennale di restauro conservativo e di ammodernamento si aggiunge infatti a secoli di attenzioni, di cambiamenti e di cura per il Palazzo Ducale, tanto che qualcuno parla di “fabbrica permanente”.

La soprintendente
Alla provocazione, Francesca Tomba, però, risponde prontamente. «La pura contemplazione non appartiene all’architettura – spiega la soprintendente Tomba –. I luoghi devono essere vissuti e per questo è necessario governare le trasformazioni massimizzando le permanenze, riconoscendo l'importanza e l’interesse dei cambiamenti. Gli interventi come questo devono avvenire periodicamente e sono destinati a non finire: nessun edificio è immune al tempo». Così, Palazzo Ducale, in tutta la sua bellezza, torna ai modenesi che dal 2011 aspettavano con impazienza lo smantellamento dei ponteggi su viale III Febbraio.

Il comandante Scalabrin
Il generale Davide Scalabrin, comandante dell’Accademia militare di Modena, con profondo orgoglio e affetto ha descritto il momento, significativo per l’intera comunità: «Dal 1863, anno in cui il corpo della Difesa si è insediato nel palazzo, ci occupiamo di questo luogo, che in breve tempo diventa casa, con cura e dedizione. Oggi, poter riconsegnare alla città i risultati di anni di lavoro è importante non solo per gli 800 allievi che quotidianamente studiano tra queste mura, ma anche per i cittadini modenesi, per i turisti che, attraversando il centro di Modena, non possono non fermarsi davanti al nostro Palazzo Ducale. I lavori, oggi terminati, sono un dono all’intera cittadinanza – conclude il comandante dell’Accademia militare –, orgogliosa della propria storia». L’intera città rimette all’occhiello uno dei suoi monumenti più belli e famosi, per rendere ancora più lustro all’arte del centro storico.