La Nuova Ferrara

Sport

Spal, Ranzani fa saltare l’assemblea di giovedì

di Paolo Negri
Spal, Ranzani fa saltare l’assemblea di giovedì

Serie D. Il presidente ne contesta la regolarità: non era stato invitato il 30 aprile all’approvazione del bilancio. Il commercialista Spera ha due possibili acquirenti

3 MINUTI DI LETTURA





FERRARA. La situazione si complica. Non vi sono certezze circa il futuro della Spal, anzi. Ieri, un nuovo episodio. Roberto Ranzani, presidente in carica della Real Spal, ha deciso di muoversi per annullare l’assemblea dei soci in programma giovedì alle 12 nello studio del notaio Mistri a Ferrara. Ranzani contesta una irregolarità a monte di questa assemblea, e per questo si è affidato ad un noto professionista bolognese, il commercialista Roberto Spera, noto anche in ambito sportivo (soprattutto negli ambienti di basket e volley). I fatti sono questi. La convocazione per l’assemblea di giovedì prevede due ordini del giorno. Uno relativo al cambio di denominazione sociale (da Real Spal allo storico S.P.A.L.), l’altro al ripianamento delle perdite sulla scorta del verbale di approvazione del bilancio. Ed è quest’ultimo punto che ha fatto sobbalzare Ranzani: ma il bilancio quando sarebbe stato approvato? «Il mio cliente - ha affermato ieri il ragionier Spera - non era stato invitato formalmente all’assemblea che ha approvato il bilancio, convocata non secondo quanto stabilito dallo statuto, e non totalitaria, lo scorso 30 aprile. Ranzani quindi non era presente. Dunque, con quali presupposti potrebbe partecipare all’assemblea del 27 che prende spunto da un’altra assemblea non valida e che dovrà quindi essere riconvocata in 8/10 giorni per riapprovare il bilancio? Abbiamo perciò provveduto ad inviare formali comunicazioni in tal senso ai soci, a Benasciutti, al notaio (Mistri, appunto; ndr)». Questa vicenda rischia seriamente di ritardare, se non di far saltare, la conclusione della trattativa per la cessione della Spal da Benasciutti a Candela, ma al proposito il commercialista di Ranzani è perentorio: «La fase è interlocutoria, non vogliamo mettere i bastoni tra le ruote. Semplicemente, Ranzani chiede chiarezza di regole e trasparenza di bilancio. Vuole delucidazioni sui dati, poi deciderà se ripianare o no, per la sua parte, ma penso di sì. Inoltre, mi ha dato incarico per effettuare una new diligence al fine di capire l’esatta situazione economica e patrimoniale della Spal, e mi sono già attivato in tal senso».

Per tutte queste ragioni è arduo pensare che domani si tenga la prevista assemblea: «Ritengo che non dovrebbe svolgersi - afferma Spera -. A meno di un documento che provi in maniera inequivocabile che Ranzani era presente all’assemblea del 30 aprile, anche se non convocato... Visto come sono andate le cose, ed in assenza di tale documento, dubito che il notaio nelle sue vesti di pubblico ufficiale possa presenziare ad un’assemblea per deliberare su perdite di un bilancio approvato da una precedente assemblea non valida». Spera ha poi aggiunto un particolare molto importante: «Ho parlato anche con Benasciutti e gli ho fatto presente che se ci fossero problemi nella definizione della trattativa che ha in atto, io ho un paio di imprenditori che mi hanno contattato: hanno idee chiare e sono molto interessati a mettersi a sedere per valutare l’acquisizione della Spal». Ora vedremo se Candela arriverà in città oggi o domani, dove avrebbe dovuto incontrare Benasciutti per tentare di definire la trattativa teoricamente “già fatta”. Intanto, Matteo Mazzoni - presidente del Consorzio “La Spal nel cuore” - interpellato sulla questione del ripianamento ha affermato: «Il Consorzio intende mantenere il proprio 5% perchè nasce per essere di supporto alla Spal. Allo stesso tempo chiediamo chiarezza, è un appello a tutti ed in particolare a Candela: dica come stanno le cose».