Ruggito Mobyt, ma le mettono museruola
La Dinamica Mantova parte forte, subisce, si distrae ed è sorpassata. Ma dà la zampata finale, con l’aiutino degli arbitri
MANTOVA. L'antilope dormiente devasta un sogno quando la Mobyt, dopo averlo costruito con fatica e orgoglio, ieri sera iniziava a pensare di poter espugnare il PalaBam. Appunto un sogno, dopo la batosta di “gara uno” (-25). Johndre Jefferson, quasi nullo fino al 38’, schiaccia e urla (e i tecnici?) in faccia ai rivali. Sull’onda insacca 9 punti in 2’57”, tutti i suoi unici canestri. E sbriciola quel che resta di una Mobyt leonina. Coraggiosa. Indomita e con risorse limitate. Ferrara vinceva 65-62. Jefferson diventa vento e turbine in area: le prende tutte e segna. Brava Mantova a colpire il punto più debole degli estensi nel momento in cui si vince o si perde. Quando la palla è pesante e nel petto il “boom boom” è pesante. L'enorme classe di Nardi dà il colpo da tre (69-66 a -1’25”), poi innesca il suo lungo. La Mobyt ha tanta Italia sul parquet, mentre Mays è un guscio sull'oceano. Sbaglia da tre, la Dinamica pareggia. Sorpassa. Allunga. Vince in quattro giocate. Passa sul 2-0 nella semifinale playoff che adesso si sposta a Ferrara. Ora, però, abbiamo una sfida.
Si annusa tempesta, in avvio. Il bel piglio aggressivo con cui Amici trascina la Mobyt (2-6) viene sommerso da una grandinata di fischi: 1º-2º-3º fallo Jennings in un battito d’ali di farfalla. L’ultimo è un tecnico per lieve lamentazione. Arbitri zero in psicologia e un sospettuccio: Ferrara è nel mirino. Di fatto, coach Furlani si gioca la prima trance senza americani, perché Jennings va in panca, mentre Mays è sul parquet ma è intimidito dalla debordante personalità di Nardi. La Mobyt se la gioca prima con Pipitone (due penalità rapide), poi con Casadei. La Dinamica ha il controllo del centrocampo e domina la battaglia aerea. Nardi è un satanasso pirotecnico (12-6 al 5’) e toglie parecchie castagne dal fuoco ai lombardi; quando Morea alza ulteriormente l’artiglieria pesante con Clemente (in gara uno era fuori per un problema all’occhio) la tempesta si profila un tornado: Amici va duro e cattivo fino in fondo (15-14), ma 5 punti di Clemente ricacciano indietro gli estensi (22-14 al 10’).
Dietro, Mantova difende a testa bassa e gambe toniche: Lamma legge le traiettorie di passaggio e ne ruba due, Alibegovic vola: 28-16 al 14’. I biancazzurri barcollano. Ma non mollano. Zona. Cuore. Passione. Ogni attacco è una via Crucis, ogni difesa una preghiera. I mori mantovani intimidiscono, eppure Ferrara azzanna pane salato. Lo accetta. Andreaus una tripla, Spizzichini un’altra. Due perse Mantova. Al 15’ il tabellone segna 28-24: contatto. Primi punti Mays (lunetta), quattro Casadei (lunetta): 33-33. La Dinamica - un filo distratta - fatica a rimettersi in riga. La Mobyt spreme il massimo e passa avanti all'intervallo (33-35). Finché c'è energia... Sì, abbiamo una partita.
Si riparte. Il match si imbruttisce. Puro playoff. Bene Ferri su Nardi, Mays è supermarcato e non ha aria. Ferrara 1 punto in 3’, la Dinamica 3. Al 25’ parità a quota 36. Casadei e Amici in area vanno oltre il possibile per tenere in piedi la baracca. Al 30’ siamo 46-44. Sono Ranuzzi e Pignatti (un mostro di rabbia agonistica) a ridare fiato alle trombe lombarde: 55-51 al 34’. I ragazzi estensi hanno gli occhi giusti, stavolta. Spizzichini s’immola in retroguardia, si butta a corpo morto in area. Unico paniere di Mays, okay Jennings. Dentro Amici con quattro falli: il tutto per tutto. Colpo su colpo: 60-60 al 38’. Spizzichini ne mette quattro di fila a referto: 62-65 Ferrara. Antisportivo a Ranuzzi: palla in mano per un colpo letale. Invece palla persa dai ferraresi e Jefferson accorcia. Cambia l’onda emotiva della partita. Ecco, il sogno... svapora, perché l'antilope si sveglia nel momento giusto. Alla truppa ferrarese manca anche un pizzico di fortuna e - magari - un pizzico di rispetto in più da parte dei fischietti per piegare la corazzata Dinamica. Sul rutilante tifo locale è mancato il coraggio per qualche tecnico, che per Jennings è scattato facile. Giovedì terzo atto del faccia a faccia: la Mobyt merita la soddisfazione di arrivare a “gara quattro”.
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