L’ULTIMO SALUTO
FERRARA. C’erano tutti, ma proprio tutti, per l’ultimo saluto a Ennio Guirrini. Arrivati da ogni dove. Per il doveroso e sentito omaggio a chi ha incarnato nel senso più ampio i valori della...
FERRARA. C’erano tutti, ma proprio tutti, per l’ultimo saluto a Ennio Guirrini. Arrivati da ogni dove. Per il doveroso e sentito omaggio a chi ha incarnato nel senso più ampio i valori della spallinità. I funerali del Mago, del custode, del massaggiatore biancazzurro - ma diremmo il simbolo (con Mazza, dopo Mazza, Mazza a parte) della Spal tout court - si sono tenuti ieri nella chiesa dell’Addolorata, lì di fianco allo stadio che per decenni è stato il centro della vita di Ennio (bastava il nome: Ennio, appunto, e già era chiaro di chi si parlava). Una chiesa a sua volta carica di simbologia spallina. Per collocazione e aneddoti.
Guirrini ci ha lasciati nella serata di giovedì scorso, tradito da quel cuore biancazzurro che aveva sempre pulsato per la sua Spal. A testimoniare l’affetto per chi è stato parte significativa della storia del club si è radunata una moltitudine. Amici, tifosi e chi quella maglia - in vesti diverse - l’ha indossata e onorata. Non vuole e non deve essere una “lista della spesa”, che tra l’altro rischierebbe di risultare incompleta, ma è d’obbligo citare chi con la propria presenza ha portato una testimonianza tangibile più delle parole. L’attuale società era rappresentata dal team manager Umberto Sabattini e dal funzionario Gianluca Ranzani, che hanno donato un gagliardetto che Fabrizio - il figlio di Ennio - ha posato sulla bara del papà. E poi i vari Pasetti, Malatrasi, Zimolo, De Bernardi, Macchia, Ranzani, Gambin, Paolo Mandini, Alberto Novelli, Cipollini, Gino Vecchi, Ferroni, Beccati, Orazi, Asnicar, Vanzini, Gessi, Ferraresi. E’ arrivato Franco Pezzato, c’erano Lanfranco Mongardi, e Boldrini, Tartari, Tassara, Leonardo Rossi, Mario Crocco e Mamini. Chi ha condiviso la quotidianità, la sede, lo spogliatoio, le panchine con Ennio: Luciano Negri, Adami, Zecchi, gli ex accompagnatori Novi e Patria, i medici Tilli e Martinelli, Ferioli, “Bubu” Mantovani, Turolla. Uomini di calcio quali l’avvocato Cardi, Natali, Bergamini, Marchesini, Maestri. La famiglia di Gibì Fabbri (il mister è convalescente), Franco Fabbri, Ferrari, Perinelli, Mastrocinque, Baiesi. I moschettieri Servidei, Mangoni, Labardi, Zamuner e Mezzini.
Tutti commossi, e - al pari - sorridenti nel rammentare un aneddoto, una storia.
Ti sia lieve la terra, caro Ennio. La tua bandiera continuerà a garrire all’avvolgente vento della spallinità.
©RIPRODUZIONE RISERVATA