Due mani in più per la Niagara con Filippo Govoni
Volley B2/F. L’alzatore ferrarese è tornato alla 4 Torri «È iniziata bene, ma possiamo migliorare ancora»
FERRARA. Un ritorno in grande stile della squadra che piace. Un ritorno gradito di un altro ferrarese protagonista in campo. Tra Filippo Govoni e la 4 Torri la collaborazione si era interrotta anni fa e non senza qualche polemica. Il rapporto è ripreso alla grande con la maglia della Niagara. E con la bella vittoria contro Grottazzolina.
Filippo, questa Niagara ha già regalato tante emozioni ...
«Sta andando abbastanza bene, per me come per la squadra - spiega l’alzatore ferrarese, 23 anni - e non siamo ancora al massimo, perché ci sono ancora tante cose da migliorare. È vero che abbiamo acquistato tanta fiducia con la vittoria di Forlì e poi domenica battendo Grottazzolina, ma possiamo ancora migliorare: pensate a quanto abbiamo sbagliato nel primo set o al recupero degli avversari nel quarto, quando eravamo anche 9 punti avanti».
Il primo elogio di coach Andrea Zambelli, a fine partita, è stato per i suoi alzatori, ossia te e suo figlio Simone. Come vivi questa “staffetta”?
«Sono tranquillo. Finora l’allenatore ha sempre fatto partire titolare Simone, ma lo capisco, lui è più avanti di condizione e io ho avuto problemi fisici a inizio preparazione. Però, bene o male, siamo alla pari. Andrea sa che io sarò sempre pronto a subentrare, quando ci sarà bisogno: spero che anche Simone sarà pronto se e quando succederà che sarò io a partire titolare. Domenica, contro Grottazzolina, ho trovato io un pizzico in più di lucidità e temperamento: a Forlì era andato meglio Simone».
L'estate del 2008, nell'ambiente, fece un po' scalpore la tua partenza per Bologna. Qualche polemica ci fu...
«Ma no, non andai via in polemica. Però, io ero giovane, va bene, ma volevo capire se la società puntava su di me oppure no, che a quei tempi ero nel giro della nazionale pre-juniores: puntavano su di me ma non mi facevano giocare. Io allora sbagliai alcune cose, ma anche la società fece i suoi errori: però allora non c'era Andrea Zambelli ad allenare e la gestione della società non era questa. Anche il presidente Baroni l'ho trovato diverso da allora. Dopo Bologna andai a Mirandola e Monselice: ora, eccomi qui».
Il futuro è Niagara. Qual è il futuro della Niagara?
«Adesso viene il difficile. Forlì poteva essere considerata al nostro livello, Grottazzolina era da considerare forte ma giocavamo in casa: domenica giocheremo contro Bolzano (al palasport di Cento, ore 17,30, ndr) ed è una squadra di tutto rispetto, con giocatori di serie A. Ha perso le prime due con Grottazzolina e un’altra squadra forte come il Fanton Modena. Noi puntiamo a vincere, è ovvio: puntiamo a vincerne il più possibile. Per la salvezza, ma anche per arrivare più in alto che si può».
Raffaele Ziosi