Spal, grinta e qualità Superato il test Lazio
Al 90’ è 1-1 (gol di Grassi). Ai rigori il Tre Cime va ai capitolini
L'esame di serie A dice che, pur con tutte le cautele legate al periodo, la Spal c'è. La squadra di mister Semplici, al cospetto di un avversario di A quale la Lazio, gioca da pari a pari (se non meglio) e soprattutto ribadisce di possedere organizzazione. A far testo è il primo tempo. Ma va detto che nella ripresa la Spal ha forze e qualità - dopo essere andata sotto - per rimontare e pareggiare. Gara decisa ai rigori ma solo per l'assegnazione del trofeo Tre Cime di Lavaredo.
Spal in campo con la miglior formazione proponibile al momento, se si pensa all'assenza degli azzurrini Meret, Ghiglione e Pontisso, dello juventino Cerri e degli acciaccati Schiavon e Bonifazi. Il tutto in attesa dei rinforzi che ancora mancano (due difensori centrali ed un centrocampista). Figliomeni e Misuraca schierati dall'inizio aspettando la decisione sul loro ingaggio o meno (improbabile il difensore, quasi certo il centrocampista). Finotto preferito a Zigoni rispetto all'uscita col Verona Stars. Lazio (alla quarta amichevole stagionale) senza il neo-acquisto Jordan Lukaku e con Onazi, Cataldi e Keita inizialmente in panchina. I biancazzurri ferraresi (ieri in completo verde) hanno convinto, a dispetto del divario di preparazione rispetto alla Lazio (più avanti). La squadra conferma di avere un'identità, sa stare in campo, dimostra personalità e un'idea di gioco. E rischia poco o nulla, a fronte di una maggior pericolosità frutto di un miglior fraseggio e di un'apprezzabile manovra d'approccio. Piace il collettivo, l'insieme è armonico. Prima bella azione al 9' sull'asse Misuraca (sa giocare, eccome)-Antenucci-Mora. Lazio pericolosa due volte con Djordjevic (testa con pallone a pizzicare la parte alta della traversa, e tiro - dopo fallo su Giani - salvato sulla linea da Figliomeni), per il resto decisamente meglio la Spal. Lazzari (all'ultima col numero 7 prima di cederlo ad Antenucci quando ci sarà la numerazione fissa) folleggiante a destra, e accenno di rissa quando Radu ricorre al fallaccio per fermarlo. Branduani è bravo su Oikonomidis, ma è la Spal che macina. Si contano due gran botte di Castagnetti, uno spunto di Mora con invito per Antenucci anticipato di misura, ed un'altra apprezzabilissima combinazione Mora-Misuraca-Antenucci con tiro ribattuto e successiva respinta di Berisha sul tentativo di Mora. Biancazzurri al riposo tra gli applausi.
Nella ripresa la Lazio ne cambia in fretta un'infinità, nella Spal c'è solo Posocco per Figliomeni (segnale che non resterà), con Gasparetto che trasloca sul centro-sinistra. Onazi ha gamba, sfonda, crossa e Djordjevic col piattone batte Branduani: gol Lazio. La gara scema. Al 21' Semplici mette forze fresche e il piede fatato di Beghetto sforna un cross rigirato in mezzo da Lazzari per la rovesciata di Antenucci. Branduani è perfetto su Lombardi. Si perde il conto dei cambi ma la Spal resta vivacissima con Lazzari, bersagliato di falli. Il laterale al 42 sforna un cross bijou su cui il subentrato Grassi incorna per il meritato pareggio. Spal ai rigori tra gli applausi del popolo: c'è motivo per avere fiducia. Ah, sì... Dal dischetto vince 4-3 la Lazio, errori spallini di Zigoni (palo) e Posocco (alto) a fronte di quello di Onazi (palo). Ma conta nulla.