Il ritorno di bomber Gherlinzoni L’enfant prodige
Gol a raffica da giovane, poi il Mantova e la Vis Cittadella Nella prossima stagione sarà al Gualdo Voghiera
FERRARA. Tra i giocatori più famosi del panorama del calcio dilettantistico ferrarese ci sono senza ombra di dubbio Matteo Gherlinzoni e la sua famiglia di calciatori. Il bomber è l'enfant prodige del mondo pallonaro della nostra provincia e dal prossimo anno giocherà in Promozione con il Gualdo Voghiera. Uno che quando vede la porta, mette la palla in rete senza troppi fronzoli; che quando dribbla lo fa con classe e lasciando sul posto l'avversario. Merito, si può dire, del dna del suo ceppo famigliare. Già perché papà Marco, a 54 anni, si avvia all'ennesima stagione in Seconda categoria con la Dogatese e il fratello Alex nella Laghese.
Ma torniamo a Matteo, alla sua storia fatta come tante di alti e bassi. Classe 1991, si è messo in luce fin da giovanissimo quando militava nella fila dell'Emmetre. Poco più di un bambino, dimostra subito innate doti tecniche e atletiche. Lo nota il Mantova che se lo prende nel vivaio. Purtroppo sono anni difficili per la società lombarda che quando si trova in serie B fallisce e lascia liberi tutti i giocatori. «Mi trovavo nella Primavera del Mantova quando la società è fallita - dice Matteo -, potete immaginare il mio rammarico quando ad un certo punto ti trovi senza squadra e pensi di poter raggiungere il professionismo. Purtroppo, tra i professionisti, nessuno si fece avanti e tornai all'Emmetre che all'epoca faceva la Prima categoria. Oggi posso dire che non ho alcun rimpianto, si vede che doveva andare così. Anche tra i dilettanti mi sono trovato bene e non ho rammarichi. Certo, diventare calciatore professionista sarebbe stato il mio sogno, però chi può dire come sarebbe andata. Io mi sono impegnato ovunque e quello che ho raccolto mi fa contento».
Da giovane Matteo si mette subito in luce, vince Coppa e campionato con la grande Emmetre (che oggi non esiste più) poi l'ascesa in Promozione dove Gherlinzoni, ancora giovanissimo, realizza 23 gol. Di lui, almeno nel Ferrarese, se ne accorgono un po' tutti. Sul suo talento c'è poco da disquisire. E' bravo e fa gol, anche nei tornei estivi la butta sempre dentro. Sono gli anni dell'ascesa del Sant’Agostino che vuole a tutti i costi il Golden Boy; in quella sezione di mercato, tutta la provincia si fa avanti per acquistarne il cartellino, ma la spuntano i ramarri.
«Il loro progetto era bello e ambizioso, mi convinsero a firmare. Sono stato molto contento di averlo fatto perché salimmo dalla Promozione all’Eccellenza. Sono stati anni molto belli, durante i quali sono cresciuto tanto».
Si arriva così a parlare dello scorso anno, quando tra alti e bassi, parlando di risultati, fu ceduto a dicembre, dopo aver segnato due gol nella prima parte della stagione, al Vis Cittadella. «Non sto qui a spiegare i motivi di tale scelta, sarebbe un discorso lungo e che preferisco non affrontare di nuovo. Diciamo che è andata così, alla fine mi sono trovato bene in entrambe le società».
Da quest'anno, avendo compiuto i 25 anni, il cartellino è suo e ha potuto decidere dove andare senza chiedere il permesso alla società. «Il progetto del Gualdo Voghiera mi ha convinto. La società mi ha fatto un'ottima impressione e sono pronto a riprendere il discorso in Promozione, categoria nella quale vanto il mio record di gol».
Corrado Magnoni
©RIPRODUZIONE RISERVATA