Bondi, ecco Bowers: «A Ferrara per vincere»
Basket A2. L’ala forte da Memphis si presenta: sono molto versatile. Trullo: proprio quello che volevo
FERRARA. «Let’s go! Forza Ferrara!!!». Ecco il messaggio di benvenuto alla Bondi di Laurence Bowers, nuova ala forte, l’anno passato in A1 a Capo d’Orlando, annunciato ieri mattina dalla società estense. Nato a Memphis il 19 aprile 1990, il neo biancazzurro è alto 203 centimetri e pesa 105 chilogrammi. È un cestista molto duttile tatticamente, capace di giocare efficacemente sia dentro che fuori dal pitturato. Un giocatore di alto livello, un grande professionista, molto intelligente cestisticamente. È un buon tiratore, che dà sostanza e solidità anche sotto il ferro, grazie a un’apertura di braccia di oltre 210 centimetri, che contribuisce a renderlo un eccellente rimbalzista e stoppatore. Dedizione al lavoro, propensione naturale alla difesa e al gioco di squadra, inoltre, sono doti che Bowers ha manifestato durante gli anni di college e confermato in quelli da professionista.
In Sicilia ha chiuso con 11.6 punti e 5.5 rimbalzi in oltre 25’ a gara. A Ferrara approderà attorno al 22-23 agosto: arriverà assieme alla moglie Feven, dalla quale aspetta un figlio, che nascerà proprio nella città estense.
Il neo biancazzurro, che alla Bondi indosserà la canotta numero 21, ha chiuso con profitto il periodo di high school alla St. George’s Independent School, dov’è stato determinante (19. 8 punti, 12.4 rimbalzi e 3.7 stoppate di media a gara) per raggiungere le semifinali dello Stato del Tennessee con il record di 25 vinte e 3 perse. Ha giocato in Ncaa per la University of Missouri Tigers e nell’anno da senior (2012/13) ha fatto registrare 14.1 punti, 6.1 rimbalzi e 1.2 stoppate di media a gara. Nel primo anno da professionista ha giocato nella massima serie israeliana con l’Hapoel Unet Holon (12.7 punti e 6.4 rimbalzi), aiutando il club a qualificarsi ai playoff. Eletto “Rookie dell’anno” in Israele al debutto, riconfermato dall’Hapoel Holon, nell’estate del 2014 è stato operato al polso e ha saltato diverse gare del suo secondo campionato in Israele; pienamente recuperato, è rientrato nel finale di stagione confermandosi elemento di assoluta affidabilità anche nella post season, con i suoi 10.8 punti e 6 rimbalzi di media.
«Sono molto felice dell’opportunità che mi è stata data di giocare a Ferrara lo sport che più amo al mondo - dice il neo biancazzurro dagli Stati Uniti -, contento di avere la possibilità di fare una meravigliosa stagione alla Bondi. Mi aspetto di vincere il maggior numero di gare possibili: non mi è mai piaciuto perdere. A Capo d’Orlando è stata dura, anche perché non abbiamo fatto i play off. Dal punto di vista tattico sono molto versatile. Il mio obiettivo è dare sempre tutto e vincere più gare possibili».
Poi, qualcosa di personale: «Cosa mi aspetto dalla città? Confort per mia moglie (hanno appena festeggiato un anno di matrimonio, ndr), che a gennaio partorirà il nostro primo figlio. Amo la mia famiglia, viaggiare, la musica, la cucina: a Ferrara proveremo a mangiare nella maggior parte dei ristoranti, come abbiamo fatto nei posti dove ho già giocato».
«Bowers - commenta il coach Tony Trullo - è stato una stella dell’Università del Missouri, poi due anni in A1 israeliana, dopo di che è andato a Capo d’Orlando: inizialmente voleva solo la massima serie, ma chi la dura, la vince. Sono molto contento, convinto che fosse il miglior giocatore che potevamo inserire nel rispetto del budget. Bowers è atletico, può giocare spalle e fronte a canestro, attacca il canestro da uno contro uno: ha un buon tiro dalla media distanza e può metterla anche da fuori. Avevamo bisogno di un giocatore atletico come lui, da affiancare a due giocatori “grossi” come Pellegrino e Soloperto. Avevo puntato da parecchio Bowers, così sono soddisfatto di aver chiuso questa trattativa».
Ora manca solo la guardia americana: «Non siamo così avanti su questo fronte, cerchiamo chi attacca il ferro, non prettamente un tiratore. Guardiamo rookie e non solo. Da lunedì (domani, ndr) lavoreremo a ritmo serrato su questo ruolo», ha chiuso il coach, che sul taccuino, fra gli altri, ha Brandon Triche.
Lorenzo Montanari