Un pallone usato, passione e le prime vittorie. Ecco come a Scortichino è nata l’Aurora
Lavori di ammodernamento della sede, spunta una lettera che svela le origini del club: anno 1921, arriva Bellini ed è gol
scortichino. È stata una piacevole scoperta quella che Veber Bellodi ha fatto all’interno della sede della Nuova Aurora, la società sportiva di Scortichino di cui è uno degli storici dirigenti. Durante i lavori di ammodernamento della struttura si è ritrovato fra le mani documenti e materiale fotografico risalente a parecchi decenni fa. In quelle vecchie fotografie ingiallite dal tempo scorrono le immagini di formazioni della Nuova Aurora, squadre avversarie, fasi di gioco, momenti conviviali presso lo stand gastronomico della società con gli addetti in bella posa. Personaggi del mondo dello spettacolo e dello sport ospiti del torneo notturno di calcio.
Ma per Bellodi è stato sorprendente e del tutto inaspettato il rinvenimento di una lettera custodita sotto una immagine sacra. Una lettera scritta a macchina in un buon italiano da Ermanno Bellini, che rivelando di essere il fondatore della squadra di calcio del paese, ripercorre la genesi di quella che è una dei più note società sportive della provincia.
Bellini rivive quella stagione ricordando che nel 1921 abitava a Bondeno. Una domenica si fece prestare dalla Bondenese un vecchio pallone e si recò a Scortichino, paese nel quale aveva parecchi amici, che fin da subito si dimostrarono molto interessati al calcio, sport che non conoscevano. Ritornò altre volte a Scortichino spiegando le regole del gioco e diventando una sorta di allenatore-giocatore. La squadra venne chiamata Aurora perché stava muovendo in quel tempo i suoi primi passi.
Gli allenamenti, poiché non c’era un campo attrezzato, si svolgevano sopra un prato, soltanto la domenica, giornata libera da impegni lavorativi. Autofinanziandosi, Bellini e soci l’anno seguente riuscirono a comprare dalla Bondenese maglie e calzettoni rossi e blu, scarpe e palloni usati, e in seguito tutto l’occorrente per disputare gare amichevoli. Gli incontri si tenevano solo fuori casa, nei paesi vicini dove già vi era la disponibilità di un campo sportivo, raggiunto con l’unico mezzo disponibile: la bicicletta. Solo successivamente, quando le trasferte si fecero più lunghe, si iniziò ad usare qualche auto. Il debutto, un benaugurante 2-0, avvenne nella primavera del 1922 a San Martino Spino.
Verso il 1930, Bellini smise di giocare, diede le dimissioni da dirigente, ma ancora per anni rimase nel mondo del calcio come segretario e cassiere della Bondenese. Senza il proprio fondatore e senza più una guida, nel volgere di poco tempo la società Aurora si sciolse. Intanto però il seme che Ermanno Bellini aveva piantato a Scortichino, con quella pionieristica avventura calcistica, germoglierà e darà i suoi frutti una prima volta nel 1946, quando verrà fondata la Nuova Aurora adottando i colori sociali gialloblù, ed infine in modo definitivo nel 1962. —
Pietro Gavioli
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