Pareschi: non mi ricandido più come delegata Coni
la lettera
Luciana Pareschi ha deciso di non ricandidarsi alla prossima elezione per la carica di delegata provinciale del Coni. Lo ha motivato in una lettera che ha pubblicato sul proprio profilo social. La Pareschi, che ha iniziato la sua lunga carriera sportiva allenando la pallamano Ariosto e poi entrando nel mondo dirigenziale federale, non uscirà comunque dallo sport cittadino. “Dopo una profonda riflessione, ho deciso, serenamente, di non presentare la mia candidatura a delegata Provinciale del Coni di Ferrara. In questo momento non ci sono più le condizioni. Ho riflettuto e dopo le ultime elezioni regionali mi sono convinta che era giunto il momento di passare la mano. Il mondo del quale ho fatto parte per moltissimi anni non è più quello e questo che mi ritrovo non fa più per me. I valori in cui credo e nei quali ho sempre creduto, non sono più “Valori” ma lo sport è diventato una sorta di lascia passare per ottenere altri fini. Non esiste più, la “persona”, il rispetto, la lealtà, la competenza, l’esperienza, il noi ...”.
“Oggi - aggiunge Luciana - sono serenamente proiettata ad impegnarmi ancora in altri ruoli (fin che il buon Dio mi lascia intatte le mie facoltà mentali, anche se la carrozzeria è un po’ ammaccata), pronta a rendere un servizio al mio territorio, in qualsiasi forma, specialmente alle sue realtà sportive. Ringrazio chi mi è stato vicino in questi anni, l’amministrazione, le autorità civili, gli amici del Panathlon, degli Atleti Azzurri d’Italia e tutti i collaboratori del Coni provinciale di Ferrara che in questi anni mi hanno supportata nell’organizzazione sia di progetti di formazione per aumentare le competenze di dirigenti e tecnici, che per la valorizzazione dello sport di base, scolastico e non solo”.
“In questo tragico momento a tutta la famiglia sportiva, nessuno escluso, voglio dire di stare uniti, provare a risolvere assieme i tanti gravi problemi del momento con sincera collaborazione senza pregiudizi. Perché ricordate che nessuno da questa tragedia sarà in grado di uscirne da solo”. —
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