Luciana Pareschi non si ricandida alla guida del Coni
«Ho deciso dopo una serena riflessione, complice un mondo che non è più il mio: lo sport ora è lasciapassare per altri fini»
ferrara. I suoi più stretti collaboratori sicuramente erano al corrente della notizia, ma lei, Luciana Pareschi, dal 2005 ai vertici del Coni provinciale, ha dato l’annuncio su Facebook. In maniera trasparente e soprattutto coerente con il suo essere. La decisione di non ricandidarsi alla guida della delegazione Coni di Ferrara ha suscitato un uragano di commenti da parte di tutto l'associazionismo sportivo di casa nostra che - fra incredulità e dispiacere - ne ha unanimemente sottolineato doti e qualità espresse nel suo incarico.
comunicato
Decisione maturata «dopo una serena riflessione – dice nel messaggio - complice un mondo che non è più il mio, dove i valori hanno perso significato e lo sport è diventato un lasciapassare per altri fini». Un messaggio forte, in stile con il personaggio, ma dettato dalla piega che hanno preso le cose in tema di rielezioni. «Il delegato lo sceglie tra i candidati il presidente regionale Coni - dice Luciana Pareschi - che è appena stato eletto nella figura di Andrea Dondi, mio omologo a Modena, dopo una lotta serrata chiusa dopo tre tornate per avere qualche voto in più del presidente uscente. Io non so chi sarà scelto per Ferrara e la cosa mi amareggia. Dopo otto anni di lavoro in collaborazione per il bene comune, il non confrontarsi su aspetti che solo chi ha vissuto un determinato territorio può conoscere, mi rattrista e mi fa capire che questa divisione netta fra vecchio e nuovo, senza ideale continuità, forse è preludio ad un mondo che come detto non è più il mio. Lo sport deve unire, ma qui mi pare che invece si vada nella direzione opposta».
L’investitura del nuovo delegato provinciale – con il termine per la presentazione delle candidature ufficiali scaduto venerdì - dovrà essere ratificata entro martedì 30, ma contrariamente al passato, quando i nomi dei candidati erano immediatamente pubblicati sul sito del Coni territoriale e quindi visibili a tutti, oggi questo non è possibile.
competenze
«Chi si presenta per ricoprire una carica come questa- prosegue la dirigente – deve avere ben chiari i valori dello sport, oltre a competenze specifiche nel settore e sulle attività ad esso connesse. Inoltre necessita di caratteristiche di spiccata capacità di relazionarsi capendo necessità e dinamiche di tutti gli sport presenti sul territorio e deve essere in grado di coordinare progetti poliedrici, lavorando in team con il consenso delle istituzioni locali. Deve essere insomma più uomo di sport che politico e non viceversa». «Adesso - va a chiudere Luciana - resterò alla guida del Panathlon e, come dico sempre, se il buon Dio mi lascia intatte le facoltà mentali valuterò una proposta interessante che mi è stata fatta. A tutti dico che serve collaborazione senza pregiudizi, perché nessuno da questa tragedia che stiamo vivendo sarà in grado di uscirne da solo».—
Dario Cavaliere
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