La Mancionale è più forte delle critiche “giochiste”
Nonostante i 24 risultati utili di fila e la testa del girone di qualificazione due partite “normali” hanno fatto rialzare la voce agli incontentabili
enzo bucchioni
Ho sentito dire che qualcuno s’è addormentato guardando la Nazionale battere la Bulgaria. Mi vien da pensare che quel qualcuno fosse parecchio stanco, a meno che la dilagante e snobistica moda del giochismo, non abbia contagiato anche i fans della maglia azzurra. Davvero non basta più neppure vincere? Non voglio pensarlo, soprattutto perché l’Italia di Mancini, oltre a vincere, è una nazionale cresciuta attorno a un concetto scolpito nella pietra di Coverciano: giochiamo a calcio. E il Mancio è uno dei rari esempi di Ct che sta riuscendo nell’impresa di trasformare il selezionatore in un allenatore vero. Un’evoluzione della specie non completamente conclusa neppure dal Maestro Sacchi. Invece questa Italia pensa, si muove e gioca da squadra che vuole vincere, ma anche divertire e divertirsi.
DUE PARTITE “NORMALI”
E forse ci ha abituato anche troppo bene, ecco perché un paio di partite “normali” come quelle con l’Irlanda del Nord e della Bulgaria hanno fatto rialzare la testa agli Incontentabili. Ci sta di giocare sotto ritmo e incontrare difficoltà a muoversi contro nazionali che hanno messo la loro Ever Given davanti alla porta. Tutto assolutamente normale, a maggior ragione in questa fase della stagione, quando cominciano a sentirsi un po’ di scorie. Vincere col minimo sforzo una volta era un valore. Allora evviva la Nazionale di Mancini, che segna quattro gol senza prenderne e si ritrova in testa alla classifica per le qualificazioni mondiali a punteggio pieno. «Chi si vuol divertire vada al circo», avrebbe risposto Allegri agli scettici. Ma non è neppure questo il problema, perché con la Mancionale ci siamo già divertiti assai, e torneremo a farlo.
I NUMERI
Non vi piacciono i numeri? Nemmeno a me, ma a volte servono. Intanto non avevamo mai battuto la Bulgaria a casa sua. E poi, questa squadra non perde da 24 partite, Mancini ha davanti soltanto due mostri come Pozzo e Lippi. In ventinove panchine azzurre ha fatto più punti di Sacchi, Vicini e Pozzo. Non incassa gol da quasi sei partite. E contro la Bulgaria ha sfiorato il settanta per cento del possesso palla. Basta? Sono manciniano? Sto semplicemente sottolineando come si stia facendo un lavoro da applausi modernizzando la cultura del calcio italiano. E non voglio neppure ricordare quale nazionale di sVentura abbia ereditato Mancini…
il futuro
Detto ciò, il tema vero è un altro: cosa potrà fare questa squadra ai prossimi Europei? Qui il discorso si complica. Ci sono nazionali più avanti nel progetto tecnico, ma anche piene di campioni o giocatori esperti, cosa che non si può dire della giovane Italia. Penso alla Francia. Ma anche alle solite Germania, Spagna, Inghilterra, forse Belgio e Olanda. E allora? Questa Mancionale non parte battuta. Come ha già dimostrato, giocando un calcio tecnico, veloce e organizzato, ci potremmo togliere quelle famose soddisfazioni. Intanto, se il Popolo dei Ct permette, mi esibirei nelle convocazioni. Secondo me andranno agli Europei: Donnarumma, Meret e Sirigu (portieri); Chiellini, Bonucci, Acerbi, Bastoni, Spinazzola, Emerson, Florenzi e Di Lorenzo (difensori); Jorginho, Pellegrini, Locatelli, Barella, Verratti, Sensi (centrocampisti); Immobile, Insigne, Belotti, Chiesa, Berardi e Bernardeschi (attaccanti). Pronti in caso di emergenza Mancini, Pessina, Cristante e Caputo. Si accettano scommesse. Nel frattempo mi sembra vergognoso che l’Uefa consenta di giocare in certi stadi, e in manifestazioni di grande livello come le qualificazioni mondiali, senza Var e senza Gol line technology. Abbiamo rivisto errori scandalosi e situazioni fuori dal tempo come il gol fantasma di Ronaldo. E non solo. Non bastasse la Champions, ormai è smaccato il disegno del presidente Ceferin per il ritorno al Medioevo del Pallone. Ribelliamoci. —
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