Spal, è tempo di abbozzare una prima formazione-tipo
Restano due test, e tra 15 giorni è già Coppa: va assemblato l’undici
Ferrara Oggi è il 22 luglio. Che banalità, detta così. Ok, ma la sottolineatura della data ha un riferimento: il tempo che resta alla Spal. O meglio, quello che manca al debutto ufficiale dei biancazzurri. Che avverrà in Coppa Italia, ad Empoli, il 6 agosto (alle 21). Come dire che mancano quindici giorni. Mica tanto, ormai ci siamo. E poi il 14 sarà già campionato (Spal-Reggina alle 20.45 al “Mazza”).
È dunque il momento di rifinire la preparazione. Il che verrà fatto con due partite, le ultime due amichevoli dell’estate: domenica a Dimaro contro la Cremonese (neo-promossa in A), per chiudere il ritiro montano. Quindi il test ferrarese del 30 ospitando il Pontedera (serie C): 180 minuti e poi le partite “che contano”.
La Spal finora ha lavorato (e sta lavorando) sodo, mister Venturato ed il suo staff hanno calibrato la preparazione, hanno bilanciato il minutaggio per ogni giocatore cercando di mettere in maniera equilibrata benzina nel serbatoio di ognuno, hanno rispettato il percorso graduale che dovevano-devono seguire alcuni calciatori (Viviani e Varnier) prima di tornare a giocare, cosa che hanno fatto progressivamente. Nelle cinque amichevoli di Mezzana sono sempre state schierate formazioni “miste”, nessun accenno ad un undici titolare, proprio per la questione del portare tutti ad un livello il più omogeneo possibile, sia per l’arrivo in corsa di vari neo-acquisti (Moncini, Arena, La Mantia…). E un altro, Maistro, ancora non è potuto scendere in campo.
Adesso, però, è già tempo (appunto) di iniziare a portare tutto a sintesi. E di disegnare quella possibile formazione di partenza che dovrà misurarsi con i primi importanti(ssimi) impegni ufficiali. Perché, come si diceva, manca davvero poco. E al di là dell’importanza di un organico già quasi al completo (pregio non da tutti, a quest’epoca della stagione e col mercato lungo) e della stimolante competitività interna in più di un ruolo, bisogna accrescere l’autonomia, il ritmo-partita e la complementarità della squadra da “buttare dentro” dall’inizio. Quale? Al netto di imprevisti, di percorso post-infortuni, di parità nel livello di preparazione, a oggi si potrebbe azzardare:
Thiam; Dickmann, Meccariello, Dalle Mura, Celia; Murgia, Viviani, Zanellato; Mancosu; La Mantia, Moncini.
Ma con tante, tante, soluzioni alternative.l
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