Ferrara, adesso è una Spal a pezzi. Colucci: «Avanti e pedalare»
Il mister analizza il ko ad Arezzo e guarda al futuro
Ferrara Dunque, un disastro. Poche occasioni da rete create e pure mancate, errori difensivi, che si fa persino fatica a chiamarli così, vere e proprie dormite, come sul terzo gol subito nell’immobilismo totale di portiere e difensori su un cross del tutto innocuo, per qualsiasi altra squadra. Inutile cercare aspetti positivi, il momentaneo (e sin troppo breve) dimezzamento dello svantaggio con il gol di Fiordaliso (di testa come tutti quelli della serata) è quella mezza nota lieta che non cambia la sostanza. Ad Arezzo la Spal è naufragata, consegnando agli amaranto la prima vittoria interna della stagione, offrendo ai toscani una grossa mano per uscire dalla loro crisi, almeno per una sera, e, con tutta probabilità o almeno per ora, salvando la panchina a mister Indiani. Con anche un rimpianto: aver ceduto quel Mawuli che tanto prometteva bene in biancazzurro nel campionato Primavera e, oltre ad aver segnato la seconda rete dell’Arezzo, ha partecipato al sostanziale dominio dei padroni di casa. Questo, in estrema sintesi, quanto si è “apprezzato” lunedì sera.
E il mister spallino? Ecco il suo commento a fine gare: «C’è stato un approccio alla gara completamente diverso da quello che avevo chiesto ai ragazzi – esordisce Leonardo Colucci – e sono deluso del nostro primo tempo. Dobbiamo fare mea culpa e pedalare forte, perché le partite non si vincono per il solo fatto di chiamarsi Spal: anzi, proprio per il fatto che noi siamo la Spal, tutte le squadre che ci affrontano mettono in campo il 200%. Dobbiamo svegliarci e pedalare, perché l’atteggiamento del primo tempo non mi è piaciuto. Me ne assumo la responsabilità, ma ora serve farsi tutti un esame di coscienza».
Ecco, a iniziare proprio dal tecnico, le cui scelte a centrocampo, almeno per il momento attraversato da alcuni interpreti, non sono parse azzeccate: Carraro continua a essere un oggetto misterioso e, per esperienza, qualità e aspettative che si avevano nei suoi confronti, Maistro continua ad esprimersi a livelli assai inferiori alle proprie possibilità, sebbene vada sottolineato che anche l’altra sera è dovuto arretrare sulla trequarti spallina per andarsi a prendere palloni che non arrivavano con il gioco.
A questo aggiungiamo l’infortunio ad Arena in avvio di partita (che certo ha messo un po’ d’apprensione e depressione, perché tutto pare girare storto, infatti la caviglia sinistra è molto mal ridotta e si teme un lungo stop), la mancanza in partenza di diversi elementi infortunati (cui si è aggiunto il febbricitante Del Favero), un Rosafio non particolarmente ispirato, ed ecco che anche le difficoltà oggettive del tecnico di Cerignola prendono sin troppa consistenza.
«Resto fiducioso - si affretta comunque ad aggiungere Colucci -, perché nel secondo tempo ho visto una squadra che ha riaperto la partita e abbiamo preso un gol evitabile nel nostro miglior momento. Ora dobbiamo leccarci le ferite e andare forte, perché farlo solo con le parole non basta. Giovedì abbiamo subito un’occasione davanti a noi, anche se dovremo fare la conta, perché ogni sfida perdiamo un paio di giocatori per infortunio, ma con tutti quelli a disposizione dovremo fare la partita».
Già, Sestri Levante aiutaci tu. La matricola genovese, già battuta al “Mazza” in Coppa Italia, l’altra sera s’è imposta di misura nientemeno che sulla Carrarese (gol di Forte al 36’) e domani pomeriggio (fischio d’avvio alle 18.30) tornerà a Ferrara con qualche certezza in più, per affrontare un avversario ridimensionato dal campo (altro che chiamarsi Spal...) e raggiunto in classifica a quota 8 proprio grazie agli ultimi tre punti conquistati.
In ogni caso, classifica alla mano, scontro diretto fra due pericolanti: come diceva lo stesso mister, obiettivi da ridimensionare? Certo: bisogna puntare alla salvezza. Al netto d’inattese svolte epocali, per raggiungerla bisognerà tenere duro e, se possibile, trovare qualche rinforzo, anche per rimpolpare un organico che ha perso elementi di spicco o attesi come tali. Niente d’immediato, adesso testa ai “Corsari”.l
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