Ferrara, addio a Anna Maria Ravegnani prima campionessa di sci d’acqua
La ferrarese è morta a 100 anni. Un secolo di successi nello sport e nella vita
Ferrara Dopo un secolo intero di successi nello sport e nella vita professionale, circondata dai suoi affetti più cari, è morta Anna Maria Balboni Ravegnani, meglio conosciuta come “la Delfina dell’Adriatico”. Si è spenta la notte scorsa nell’albergo di Pinarella di Cervia, che aveva contribuito a creare con il marito Paolo. Nativa di Ferrara, la centenaria si era trasferita da moltissimi anni in Romagna, mettendo in luce il suo indiscusso talento imprenditoriale e, prima ancora, quello sportivo, agguantando il record mondiale femminile, tuttora imbattuto, nello sci d’acqua su chilometri lanciati.
«Mia madre era una donna fortissima, di grande carattere, una ferrarese da ricordare – commenta il figlio Enrico -; quando ha strappato il record nella traversata Pola/Cervia in due ore e mezza e, unica donna, ad aver disputato la Pavia-Venezia, era già nonna. Papà, che è mancato nel 1998, era stato campione di salto in alto giovanile, con risultato di 1, 98 mt e quando si sono conosciuti, mia madre praticava già sci da neve e pattinaggio artistico».
L’idea di tentare una nuova disciplina, ben poco diffusa tra le donne, è stata decisiva nel prosieguo della carriera sportiva della giovane ferrarese che, nel 1969 strappa il titolo mondiale proprio con la traversata Pola-Cervia. L’anno dopo il titolo le fu sottratto da un’atleta australiana, Mary Mc Millan, ma la Delfina dell’Adriatico nel 1972 decise di cimentarsi nei 410 chilometri della Pavia-Venezia, un percorso chiuso in 7 ore e 43 minuti, mettendo a segno un record femminile ancora non battuto. Sono tre i record mondiali di sci nautico inanellati dalla straordinaria atleta ferrarese nel corso della sua carriera sportiva. «In quella gara mia madre, sfidando campioni europei e mondiali di disciplina, si classificò all’undicesimo posto – racconta il figlio Enrico – su 15 partecipanti, l’unica donna era lei. Gli scafi ai quali era agganciata erano lunghi 11 metri con mille cavalli di potenza ed erano stati realizzati da Tullio Abbate e Molinari, campioni mondiali di motonautica. Erano tempi in cui ci si muoveva solo radio e bussola». Anna Maria Balboni Ravegnani per gli allenamenti partiva all’alba sugli scafi pilotati dai figli, percorrendo il tratto sotto costa compreso tra Pinarella e Gabicce Mare (andata e ritorno). Poi lavorava nel suo albergo “La Villa”, di viale Italia, gestito oggi dai nipoti. «Nel tempo la villa si trasformò dapprima in colonia e poi in albergo – prosegue Enrico Ravegnani – e dopo diverse stagioni mamma e papà decisero di trasferirsi a vivere stabilmente proprio lì. Mia madre, accanto alle soddisfazioni sportive, ha anche vissuto il dramma di due gravi lutti, per la perdita prematura di due figli, i miei fratelli Giorgio e Luca, ma è sempre rimasta una donna deliziosa, di una straordinaria forza interiore e tutta la sua vita è lì nell’albergo in cui è deceduta». Le esequie della Delfina dell’Adriatico saranno celebrate domani alle ore 15, nella concattedrale di Santa Maria Assunta di Cervia.