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La Spal si affida a Maistro

Alessio Duatti
La Spal si affida a Maistro

Il centrocampista chiamato a un salto di qualità

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Ferrara Scusa se insisto, Fabio Maistro. E se è vero che i bambini dicono sempre la verità, allora il jingle sulle note di “Italodisco”, tormentone estivo dei The Kolors, che i piccoli della Spal hanno coniato negli spogliatoi prima del match col Pontedera, dev’essere la stella polare per insistere – finché ce ne sarà la possibilità – sul fantasista rodigino.

Nell’ultima uscita è stato lui, infatti, l’unico in grado di accendere la luce e scaldare le speranze dei tifosi, grazie a lampi di classe che pochi altri hanno in categoria, ma che andrebbero messi in pratica con più continuità. In sostanza, gli è mancato solo il gol. Questione comunque non banale in una partita di calcio. Comunque, finalmente Maistro sembra essersi iscritto alla stagione biancazzurra: con colpevole ritardo, sia chiaro, ma anche con la parziale attenuante di dolori fisici che hanno generato difficoltà nell’ultimo (intenso) periodo sotto la gestione Colucci. Speranza e conforto, sono i sentimenti ora riposti nel “nuovo” Maistro di metà novembre. Contro il Pontendera la gamba del trequartista ha girato come nelle migliori esibizioni viste a Ferrara in serie B, poi però il serbatoio è andato in riserva e nel secondo tempo il suo calo (e la sua uscita dal campo) hanno decretato lo stop alla proposta offensiva dei biancazzurri. Adesso è però doveroso che il centrocampista classe 1998 rimanga sul pezzo e dia una mano alla Spal a restare perlomeno a galla fino all’arrivo degli attesi rinforzi di gennaio.

Diciamo che, al netto dell’ultima boccata d’ossigeno nei suoi riguardi, fin qui Maistro ha rappresentato una delle tante delusioni di questa prima parte di stagione. Rimasto a Ferrara (su di lui la scorsa estate erano stati concreti gli interessamenti di Parma, Sampdoria e Bari) con l’intenzione di rivalsa rispetto alla precedente stagione – dov’era risultato uno degli ultimi a mollare –, il ragazzo avrebbe dovuto letteralmente far saltare il modesto banco della serie C. Era atteso alla pari, o forse anche più, rispetto ad Antenucci. Invece, a referto le caselle di assist e reti segnate continuano a vedere impresso un doppio, inequivocabile zero. Tra campionato e Coppa Italia si è visto in campo 12 volte, collezionando ben 857 minuti. Ha indossato anche la fascia di capitano, ma le sufficienze raccolte in termini di prestazione sono state realmente poche. Così come le conclusioni centrate nelle porte avversarie (spesso si ricordano suoi palloni finiti su piste d’atletica, o comunque totalmente lontani dal bersaglio). E il tiro dalla distanza sarebbe un suo marchio di fabbrica. Domenica scorsa qualcosa di meglio si è visto. Presupposti, dribbling, conclusioni perlomeno respinte e quella voglia di dialogo nel reparto offensivo che tuttavia rimane complicata dalle condizioni dei singoli di questo periodo. I gol di Maistro servirebbero, eccome se servirebbero. Fin qui tra i centrocampisti si ricordano solo le due pesantissime reti di Bertini e il gol di Collodel: tutte timbrature da punti. Arrivati a questo punto, è ormai inutile rimarcare quella che è stata la probabile difficoltà d’approccio alla nuova categoria (il famoso calarsi nei panni della serie C per chi teoricamente ambirebbe a competere tra i piani alti della cadetteria). Oppure intavolare noiosi discorsi tattici tra i soliti due o tre ruoli che Maistro potrebbe ricoprire. Ciò che si chiede ora è la riproposizione dell’atteggiamento e di quel desiderio di far gol visti nell’ultima uscita. Solo così ci si potrà sbloccare e solo così si potrà rimediare al poco o nulla fatto fin qui. Se poi le cose non dovessero continuare ad andare, allora un’amarissima valutazione bilaterale al mercato di gennaio (ad Ascoli la stima per il ragazzo è sempre alta) potrebbe essere fatta. Ma questa, nel caso, sarà un’altra storia. La priorità odierna, nel mezzo della nebbia fitta che avvolge il presente biancazzurro, si chiama trasferta di Carrara: un chiodo fisso.