La Nuova Ferrara

Sport

«Cambio di coach obbligato, ma ora Ferrara deve svoltare»

Marco Nagliati
«Cambio di coach obbligato, ma ora Ferrara deve svoltare»

Il ds Pulidori racconta il passaggio da Furlani a Benedetto «A pagare sono sempre gli allenatori: Giovanni può sfruttare meglio il roster»

4 MINUTI DI LETTURA







Ferrara La tempesta ha obbligato alla ricerca di un riparo robusto. Troppa grandine negli ultimi tempi sul cielo della Ferrara Basket: la gragnuola ha prodotto effetti preoccupanti e la cronistoria degli ultimi giorni ne è stata l’efficace sintesi. Domenica rovinosa sconfitta a Nerviano, lunedì esonero di Furlani. Martedì l’ingaggio di Giovanni Benedetto e mercoledì il primo allenamento al palasport estense del nuovo coach. Ieri il diesse Andrea Pulidori ha analizzato lo stato dell’arte biancazzurro.

Pulidori, il ko con la Nervianese ha indotto a una scelta obbligata?

«Una scelta obbligata anche se, magari, non è quella giusta. In questi casi paga l’allenatore».

I giocatori…

«Non si può fare la rivoluzione. Nemmeno volendo, a livello regolamentare, puoi cambiare nove giocatori. Ne faccio un esempio paradossale, chiaramente. Ad oggi potremmo inserire solo due innesti. Così salta fuori quella cosa lì: paga l’allenatore. E aggiungo che a volte, com’è accaduto a me a Cento, ci casca dentro anche il direttore sportivo».

Qualche scricchiolio legato alla panchina di Furlani s’era comunque avvertito anche prima di Nerviano.

«Forse è stata una riflessione dall’esterno, ma non in società. Perché a qualche caduta è sempre seguita una vittoria, quindi… Diciamo che il terremoto sportivo, che ha determinato lo scossone, è stato soltanto l’ultima sconfitta».

Il suo primo e unico pensiero è stato a Benedetto?

«Ecco, facciamo chiarezza. Mi sono mosso soltanto nel pomeriggio-sera di lunedì. Il Cda si è ritrovato alle 18, decidendo per l’esonero di Furlani. I dirigenti mi hanno chiamato in quel momento: li ho raggiunti a riunione iniziata e sono stato informato della decisione».

E ha esplorato il panorama.

«Valutazioni che però avevano anche la necessità di non porre vincoli eccessivi al club».

Diciamo quattro allenatori nel mazzo: che fossero professionisti e non pretendessero un contratto anche per la prossima stagione.

«Alle 20 di lunedì ho avvisato i dirigenti: “Scusate, io una telefonata a Benedetto la faccio”. Gli ho detto: “Giovanni… è capitato così e così”. Per i soldi nessun problema e so che lui non vuole all’inizio legami lunghi: il prolungamento intende meritarselo sul campo. E che tutte le parti in causa si piacciano».

Arriva martedì…

«Sì, passa la nottata. Benedetto mi dà l’okay, si mette in macchina e inizia ad attraversare l’Italia: partenza Reggio Calabria, arrivo a Ferrara».

Cosa porterà?

«Non lo so. Con Furlani può condividere ragionamenti comuni, però sono allenatori diversi per personalità e modo di pensare la pallacanestro».

Nel senso che si adatta meglio al materiale di cui dispone?

«Credo sappia mescolare gli ingredienti che ha. Però, vorrei chiarire: i giocatori in rosa li abbiamo presi in sintonia con Furlani».

Ne è nata una squadra offensivamente spavalda, più che sparagnina. Nel senso che con i Ferri e Benfatto del passato si cercavano difesa e ritmi lenti, con Ballabio e compagni la minestra è differente.

«Abbiamo una squadra da corri e tira. Però vorrei anche aggiungere la tara di un campionato, quello attuale, che non si conosceva. E il nostro girone, rispetto a tanti altri della B interregionale, è molto complesso. Il livello è particolarmente alto e la successiva fase a orologio non sarà tanto più semplice».

Con Benedetto potrete rinfrescare i successi colti assieme a Cento.

«Beh, Giovanni è sicuramente ambizioso. Ma facciamo un passo alla volta. Avremo sette giorni molto indicativi: sabato a Soresina contro Pizzighettone, poi mercoledì in casa con Fidenza e sabato 20 a Cernusco».

È possibile il ritorno del vissino Sankarè dopo i dissapori con Furlani?

«Adesso è a letto con la febbre. Comunque sì, ci parlerò. Però va tenuto conto che è stato selezionato per l’Adidas Next Generation di Eurolega (torneo europeo Under 18, Sankarè gioca con Sassari, ndr) e quindi non potrà eventualmente essere sempre con noi».

Approccio con Cortese?

«Falso».

Il mercato?

«Benedetto vuole realmente rendersi conto delle potenzialità della rosa. Vedremo».

Intanto Cattani ai box per un problema muscolare...

«Ha in programma un’ecografia alla gamba e sapremo l’entità del problema».

© RIPRODUZIONE RISERVATA