La Nuova Ferrara

Sport

Pre partita

Al “Mazza” di Ferrara l’Italia femminile lancia la sfida alla Norvegia

Sergio Armanino
Al “Mazza” di Ferrara l’Italia femminile lancia la sfida alla Norvegia

Le azzurre cercano 3 punti per la qualificazione ad Euro 2025. Fischio d’inizio alle 18.15

3 MINUTI DI LETTURA





Ferrara Ci sono squadre nel cuore di tutti, abbiano o no vinto trofei, altre che se li devono conquistare, passando dalla testa. «Il calcio è soprattutto risultati: se vinci, allora la gente ti segue. È quello che è successo con il Mondiale nel 2019». Barbara Bonansea, “veterana” della maglia azzurra con i suoi quasi 33 anni (li compirà il 13), non si nasconde e sa che le missioni con la maglia dell’Italia sono tante. Quella impellente è battere la Norvegia, oggi pomeriggio – 4 giugno – al “Mazza”, match valido per le qualificazioni a Euro 2025. Siamo ancora alla fase a gironi, la squadra del nuovo commissario tecnico Andrea Soncin è partita forte (vittoria con l’Olanda), è inciampata (inatteso ko in Finlandia), si è rimessa in carreggiata venerdì scorso, raccogliendo un punto nel confronto d’andata proprio con le norvegesi. A Oslo un punto a testa è stato il verdetto sostanzialmente giusto, sebbene non siano mancate le occasioni, da una parte e dall’altra. Intanto l’Olanda saliva a quota 6 battendo di misura la Finlandia, che resta a 3, ora prima e ultima della classifica: in mezzo, appaiate con 4 punti, le contendenti di oggi sul sacro suolo ferrarese, amuleto delle squadre in maglia azzurra. No, non ci saranno i diecimila che hanno spinto le scandinave appena quattro giorni fa, ma, come dice Bonansea, gli entusiasmi si creano con i risultati. Ecco, allora, che una vittoria, oggi, sarebbe assai gradita.

«La partita è molto importante – esordisce il ct alla presentazione – e le ragazze ne sono ben consapevoli, così come di quello che possono fare in campo. C’è il giusto clima per fare bene». Di fianco, appunto, c’è l’attaccante juventina Bonansea: «Cosa dobbiamo temere? All’andata è stata una partita molto equilibrata e, si vede, loro fisicamente sono più grosse di noi. Forse a Oslo avremmo potuto essere più coraggiose e sfruttare le occasioni create: loro devono temere la nostra voglia di vincere».

Soncin entra poi in dettagli tecnici: «A Oslo le abbiamo sì aspettate, ma con un blocco d’attesa medio-alto. Sulle esterne concedono molto, possiamo andare nell’uno contro uno, ma anche centralmente. Poi, non si può fare tutta la partita in pressione alta, ci vuole equilibrio». Ancora, sull’eventuale turnover: «Le decisioni le prendo all’ultimo secondo – dice il tecnico di Vigevano –, vivo di sensazioni. Le ragazze hanno dimostrato tutte di voler far parte di questo gruppo e io so di poter contare su un gruppo molto ampio».

«Il clima è sereno – aggiunge Bonansea –, il match è fondamentale, ma mette in palio pur sempre 3 punti: siamo pronte, ce la giochiamo, in casa». Ecco, il fattore ambientale, che non si preannuncia particolarmente caldo sugli spalti, sebbene anche a Ferrara il calcio al femminile stia raccogliendo sempre più adepte: «Non bisogna guardare cosa manca – commenta Soncin –, ma cosa c’è. È bello vedere tante bambine alle partite, che portano entusiasmo: noi dello staff e le ragazze sappiamo di avere una grossa responsabilità, quella di portare la maglia azzurra e accendere quell’entusiasmo».

«Il calcio è risultato – dice ora Bonansea – e lo abbiamo visto con la qualificazione alla fase finale dei Mondiali del 2019, con tante bambine che si sono avvicinate a questa disciplina. Però, io da piccolina non avevo idoli femminili, eppure sono arrivata fin qui: loro, invece, sperano in qualcosa e hanno noi come esempio. Voglio sognare, un po’ per noi, un po’ per far sognare loro».