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Ferrara, Casella dà la svolta in casa Spal: «Resterà chi vuole questa maglia»

Alessio Duatti
Ferrara, Casella dà la svolta in casa Spal: «Resterà chi vuole questa maglia»

Calcio Serie C. Il nuovo direttore sportivo si presenta “a muso duro” e non fa sconti: «Tutti devono dimostrare sul campo, non a parole, di essere disposti al sacrificio»

04 luglio 2024
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Ferrara La personalità certo non manca ad Alex Casella. Outfit d’impatto, con giacca a righe biancoblù che spicca, un feeling giovane emerso al fianco del dg Luca Carra e quei messaggi mica male mandati all’ambiente in vista della costruzione della prossima Spal.

«Abbiamo la necessità di capire – ha detto Casella –, per cui chi vorrà vestire per davvero questa maglia avrà l’opportunità di dimostrarlo. Sul campo, non con le parole». Messaggio recapitato un po’ a tutti, in attesa dei primi “face to face” in programma lunedì.

Mission «È un grande onore essere qui – commenta il nuovo ds spallino –, ringrazio il presidente e la società per avermi dato l’opportunità. L’unica mia missione è quella di lavorare al meglio per la Spal e riportare il club più in alto possibile. So che mi aspetta un compito impegnativo ma altrettanto stimolante. La situazione è chiara, abbiamo 39 giocatori sotto contratto e sono tanti. Per questo, abbiamo anticipato il ritiro a lunedì prossimo, per iniziare ad aver le idee più chiare e a dare un certo tipo di mentalità. A oggi, per i numeri, questa squadra non è allenabile. Nessun tecnico al mondo sarebbe in grado di farlo. In più, dobbiamo liberare qualche spazio per migliorare la rosa in base alle nostre idee. Non ci sarà spazio per attese o equivoci. Le parole devono essere subito realtà. Qui o si va al 110% in allenamento o non c’è la via di mezzo. La piazza sente il bisogno di vedere una squadra capace di andare forte e che crei entusiasmo. Tutto ciò non nasce per magia, è una cosa che si allena».

Mani soporche Il nuovo ds ha parlato anche del recente periodo, segnato da scenari mutati più di una volta: «È stata un’estate (ne parla come stesse finendo, in verità è iniziata da due settimane..., ndr) intensa a livello personale. Ho avuto l’opportunità di conoscere il presidente e i suoi consiglieri. Ci sono stati diversi colloqui ed è emersa la voglia di cambiare la squadra con una mentalità diversa. Io sono uno che arriva da contesti umili, ho fatto anche tanto dilettantismo e lo dico con vanto. Ho tanta fame, so che se sono arrivato qui è stato perché mi sono sporcato le mani cercando di trasmettere a ogni gruppo di lavoro la mia mentalità».

Casella ha poi parlato del nuovo allenatore: «Con Andrea abbiamo un rapporto di stima, complicità, intesa e sintonia. L’anno di Vercelli vissuto insieme ci aiuta a bruciare le tappe di questa nuova avventura, perché quando ci si deve conoscere nel dettaglio in questa professione occorrono sempre un paio di mesi. Oggi tra di noi bastano 5 minuti o 3 parole per capirci, siamo fortunati a portare avanti il nostro rapporto qui alla Spal. È un mister molto esigente, non contempla il riposo, tatticamente crede nel 4-3-3, sviluppa un gioco propositivo, basato sul controllo della gara, cercando di andare sempre sopra l’avversario. È un calcio sicuramente dispendioso, che necessita di un costante mantenimento della condizione atletica. Sarà necessario fare scelte idonee a questo tipo di approccio. Non cercheremo solo giocatori funzionali, ma saranno di prima fascia per ciò che vuol fare Dossena».

Mercato Casella approccia con calma e pazienza il duro lavoro che lo attende: «Dobbiamo essere intelligenti. La fretta non è mai un’amica e l’ansia è la cosa peggiore che può palesarsi in questo lavoro. Sarà fatto il possibile per accelerare, ma non dobbiamo spaventarci».

Sui conti da far quadrare: «Abbiamo dei parametri da rispettare, internamente i confronti sono quotidiani. La Spal oggi ha costi superiori alla media e la serie C non è una categoria sostenibile, quindi tutto va ponderato bene. La proprietà vuole fare ancora investimenti importanti, ma vanno calibrati. Possibili cessioni di rilievo? Capita anche alle big del calcio italiano, non si può pensare di non cedere un giocatore di fronte a un’offerta realmente vantaggiosa. Solo così si possono creare valori da reinvestire. Ma non mi è stato chiesto di svendere nessuno, né d’incassare determinate cifre».

La Spal andrà a cercare una punta di struttura, un vero e proprio terminale offensivo (non sarà Comi), capace di combinare con i compagni e di portare a gran ritmo la prima pressione in fase di non possesso. Ricerca aperta anche per un esterno di fascia destra, di piede mancino.

In uscita, sono giunti interessamenti per Rosafio, Dumbravanu, La Mantia e Thiam, ma sul portiere senegalese e per il ruolo del tutto particolare che ricopre Casella frena: «È un estremo difensore di prima fascia, penso sia tra i primi tre in serie C ed è reduce da una stagione super alla Juve Stabia. Se arriverà l’offerta giusta la presenterò alla società e ci muoveremo di conseguenza, altrimenti Thiam è il portiere su cui la Spal punta per il ruolo da titolare».

Su Maistro: «Fabio deve dare un’accelerata al suo motore, è uno che ha tutto per giocare in B. Evidentemente c’è qualcosa che non va, se le prestazioni non sono quelle attese. Da lunedì avrà la possibilità di dimostrare, come tutti, ma la chiave ora deve girarla lui: ha troppe qualità per buttar via una carriera».

Occhio, infine, alla situazione Antenucci: «Con Mirco non ho ancora parlato – rivela Casella – , voglio dare a tutti lo stesso rispetto. Lui è senz’altro un giocatore diverso, ha scritto la storia della società, ma ci aspettiamo anche da lui il 110% d’intensità. Mirco è un simbolo, ma deve dare risposte come gli altri. Poi, nel suo caso c’è l’opportunità di entrare in dirigenza in futuro, ma quello verrà deciso da lui e dal campo. Sono convinto che nel caso in cui le cose non dovessero andare come speriamo, non ci sarà alcun accantonamento. È un giocatore rappresentativo e come tale verrà considerato».