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Parigi, Senna putrida. Bassetti: “Escherichia coli solo uno dei problemi”

Sergio Armanino
Parigi, Senna putrida. Bassetti: “Escherichia coli solo uno dei problemi”

I giochi, il fiume e l'inquinamento, parla l’infettivologo genovese

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Parigi Le questioni sanitarie piombano a piedi pari sulle Olimpiadi di Parigi. Una vale per tutti: l’insalubrità della Senna. La polemica divampa, dopo che la triatleta belga Claire Michel si è presa un’infezione da Escherichia coli, dopo aver nuotato nelle acque putride del fiume. Atleta distrutta, organizzazione che respinge l’ipotesi di contaminazione, l’infettivologo genovese Matteo Bassetti che ci mette il carico, affermando che quelle acque «costituiscono un grave rischio per la salute degli atleti. Alla fine l’Escherichia coli è il minore dei problemi infettivologici che si possono contrarre nella Senna». E aggiunge: «È davvero incomprensibile pensare che si sia potuto mettere a rischio la salute degli atleti, nonostante la comunità scientifica avesse chiaramente avvisato gli organizzatori dei potenziali rischi. L’ennesima brutta figura francese nell’organizzazione delle Olimpiadi». Citando il loro connazionale Bassetti chiosa: «Louis Pasteur, padre della moderna microbiologia, si rivolta nella tomba. Far nuotare gli atleti nella Senna ha riportato il mondo indietro di 100 anni».A Parigi fanno presente che c’è comunque un piano B, ma, visto com’è andata sinora, il plurimedagliato azzurro Gregorio Paltrinieri, che in quelle acque "libere" ci dovrà gareggiare venerdì, non si pone il problema: «Mi aspetta la 10 km, la gara non è in discussione. Mi sono preparato troppo. Spero solo ci facciano provare prima il campo gara, per capire quanta corrente ci sia».Restiamo in ambito italiano e passiamo al portabandiera Gianmarco Tamberi. "Gimbo" ieri pomeriggio ha preso un volo per Parigi e, appena arrivato, ha rassicurato tutti: «Quante probabilità ci sono di gareggiare? 100%, scenderò in pedana qualsiasi cosa accada - promette parlando con i cronisti presenti nello scalo parigino -. Stamattina mi sono svegliato che avevo 38 di febbre, adesso con la cura farmacologica sembra che stia scendendo. Il rene non mi fa più male come due giorni fa, quando ho sentito una fitta veramente lancinante, anche se ho ancora un po’ di fastidio. Speriamo bene». L’oro di Tokyo nel salto è atteso domattina dal le qualificazioni e sabato la finale.Il capitolo sanitario si chiude con il fascicolo di Marcell Jacobs. Il velocista azzurro aveva accusato un dolore al bicipite femorale sinistro al termine della finale dei 100 metri, ma lo aveva sminuito, parlando di crampo dovuto alla scarsa idratazione. Gli approfondimenti diagnostici hanno riportato il sereno: «Nei prossimi giorni mi concentrerò sulla staffetta 4x100, dove darò tutta la mia energia. Grazie a tutti per il supporto; la carriera di Marcell Jacobs non finisce qui. Ci sono ancora molti obiettivi da raggiungere nei prossimi quattro anni», ha affermato. Giovedì le batterie, venerdì alle 19.30 la finale.