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Dov’eravamo rimasti

Quando gli Oasis suonavano insieme. L’amarcord con Arma trascinatore Spal

Alessio Duatti
Quando gli Oasis suonavano insieme. L’amarcord con Arma trascinatore Spal

La band si riunisce a 15 anni dalla rottura: in quel 2009 gli estensi sfiorarono i playoff

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Ferrara "Le pistole tacciono. Le stelle si sono allineate. L’attesa è finita. Venite a vedere. Non sarà trasmesso in televisione". Si tratta dello storico annuncio congiunto dei fratelli Gallagher, Liam e Noel, ormai pronti a rientrare (insieme) sul palco. Milioni di fans sparsi per tutto il mondo hanno atteso per ben 15 anni la fatidica parola "reunion" e nella prossima estate 2025 tutto sarà di nuovo realtà. La band regina di Manchester e del Regno Unito, quella di "Wonderwall", "Don’t Look Back in Anger", "Stand by Me", "Champagne Supernova", non si esibisce dalla famigerata rottura avvenuta nel cuore dell’anno 2009.

Ma com’era il calcio in quel periodo? Ma, soprattutto, in che acque navigava la Spal? Era la cosiddetta "Spal 1907" di Cesare Butelli, - nella stagione 2008/2009 - con allenatore quell’Aldo Dolcetti che durante la cena natalizia del club regalò a tutti i suoi giocatori la sua personalissima compilation musicale preferita dentro un vecchio compact disc. Al "Mazza" gli abbonati erano 1.348, la media degli accessi arrivò a toccare i 3.200 presenti con la maxi quota di presenze raggiunta nel doloroso derby perso col Cesena in data 3 maggio 2009 (5.149 i paganti). La squadra era stata ripescata per giocare il nuovo campionato ribattezzato Lega Pro Prima Divisione (girone A). I biancazzurri risultarono clamorosamente divertenti nel girone d’andata, ma anche deludenti in un percorso di ritorno terminato tra mille rimpianti. Sesto posto finale, 53 punti in classifica, a un solo minimo tassello da quelli che erano playoff decisamente immediati rispetto agli odierni. La Spal, in pratica, gettò alle ortiche una clamorosa possibilità.

Trascinata da un Rachid Arma in versione super (14 reti) e da una garanzia in porta come Luca Capecchi (onnipresente in campionato), la compagine estense chiuse nei piani nobili il girone d’andata, ma l’affaccio sul 2009 - proprio mentre gli Oasis facevano la loro ultima visita italiana nella magica cornice del Forum d’Assago - fu piuttosto negativo. Calo generale poco spiegabile, media punti abbassata, ma ci si sarebbe comunque potuti inserire nella griglia senza quelle due gare perse in coda al torneo contro Cesena (0-1, gol di Schelotto) e Lecco (3-1 in Lombardia). Vana era stata la vittoria conclusiva sul Pergocrema. Detto del portiere Capecchi (il suo vice era Careri), quell’anno giocò un gran campionato il terzino Ghetti, Zamboni era inamovibile al centro della difesa, mentre gli acciacchi dell’altro titolare (Lorenzi) costringevano Cabeccia a fare da jolly tra centro e sinistra (Quintavalla, era stato un altro nome da minutaggio, invece Servidei giocò poco). Cazzamalli, Schiavon (oggi allenatore dell’U16 spallina) e Centi erano i mastini di centrocampo (Savi aveva giocato diverse partite, Cazzola una volta giunto a Ferrara non aveva entusiasmato). Le frecce offensive erano rappresentate da Bracaletti, Arma e La Grotteria ma solo lo score dell’attaccante marocchino risultò rilevante. Martucci e il nigeriano Agodirin rientrarono nelle rotazioni. Ma proprio nell’estate del 2009, periodo clou della spaccatura nella famiglia Gallagher, Arma venne venduto al Torino (e, no, da quelle parti non c’era ancora Vagnati...) con la Spal che ripartì l’annata successiva dall’accoppiata Bazzani-Cipriani.