Ferrara, Awua e i suoi fratelli nigeriani: alla Spal è già una tradizione
I precedenti dei due attaccanti Agodirin e Garba
Ferrara Seguendo le coordinate si arriva nell’estremo occidente del continente nero. Da qui proviene la più recente buona novella spallina, quella di “Theo” Awua, decisivo a Rimini. Ma, sorvolando la zona, si possono riscontrare ulteriori accenni di storia biancazzurra.
La Nigeria è lo Stato più popoloso dell’intera Africa, il sesto se consideriamo tutto il globo terrestre, e a livello calcistico la selezione biancoverde delle “Super Aquile” è una delle più riconosciute nella storia del pallone africano.
Theophilus Aonfoda Awua non è il primo, bensì il terzo calciatore nigeriano capace d’indossare la casacca della Spal. Il classe 1998 è più o meno risultato l’eroe del venerdì sera in terra romagnola, esattamente al “Romeo Neri” dei biancorossi reduci da tre vittorie di fila, prima subendo il fallaccio che costa il rosso a Bellodi e poi grazie alla sua prodezza balistica, un piattone al volo dal limite dell’area, per lo 0-1 che ha permesso alla squadra di mister Dossena di prendersi la mai banale sfida col Rimini, per giunta in un momento di necessaria svolta, dopo due sconfitte consecutive. Una di quelle partite che tra tanti anni sarà ricordata nei discorsi tra appassionati come “quella vinta con il gol di Awua”. E chi se lo scorda, oggi come oggi, il destro del numero 5 scelto dal diesse Alex Casella in estate dall’Atalanta, al momento premiato solo con 360 minuti in campo con la nuova maglia. Lo stesso Awua ha scherzato sui suoi timidi score realizzativi registrati nelle tante esperienze italiane: 6 gol al Rende, 1 al Bari, 2 al Crotone, 1 allo Spezia e il più recente aggiornamento con la Spal. Cifre non indimenticabili, ma d’altronde le caratteristiche prioritarie del ragazzo sono la rottura, il contenimento, il filtro e la sostanza. Se poi dovesse arrivare qualche altro timbro, ben venga. Bello o brutto che sia. Awua è originario di Makurdi, capitale dello Stato federato di Benue, uno dei 36 che compongono l’intera Nigeria. Da altri due di questi, ecco le storie spalline del passato.
Impossibile non partire da quella principale, perché a Ferrara ci sarà stato anche poco, ma Kolawole Agodirin (1983 di Offa) un certo tipo d’impronta l’ha lasciata qui a Ferrara e il suo nome lo ricordano un po’ tutti. Attaccante tipico da tridente, jolly vivace e imprevedibile, “Ago” era giunto in Italia grazie allo scouting di Michele Dal Cin, che in quegli anni aveva portato in Italia anche calciatori di livello superiore come Oliseh, Martins e Makinwa. Il passaggio di Agodirin alla Spal era stato perfezionato con la Viterbese (prima si ricorda un po’ di serie B nel Venezia di Zamparini). Furono complessivamente 28 le presenze in biancazzurro della punta nigeriana nella stagione 2008/2009 (allenatore Aldo Dolcetti, presidente Cesare Butelli), con un solo gol all’attivo ma che valse quantomeno una vittoria, quella per 1-0 con la Pro Sesto nel mese di marzo. Soltanto pochi mesi nella stagione successiva, prima del passaggio al Como, una delle tante piazze di C toccate da Agodirin, che da ormai diversi anni si è trasferito al sud, dove 41enne continua imperterrito a giocare nei dilettanti locali: ora è al Città di Avola.
Ancor prima a Ferrara approdò Mast Hashimu Garba, classe 1980 di Bauchi. Altro giocatore offensivo, che tuttavia entra nell’almanacco delle cosiddette meteore: da queste parti non lasciò particolari tracce. La sua carriera si articolò tra la Svizzera e l’Italia (Pistoiese, Chievo, Martina, Latina, Fano, Imolese, Sansovino furono ulteriori tappe). L’attaccante restò a Ferrara dal novembre 2005 al dicembre 2006, in pratica a cavallo della serie C2 con Gianfranco Tomasi presidente, mentre i suoi mister furono Walter Nicoletti e Leonardo Rossi. Nella prima delle due stagioni Garba collezionò 10 presenze andando due volte a bersaglio, ma nelle sconfitte contro Bellaria e Foligno. Furono invece 7 gettoni e 1 gol (a Rovigo, in un altro ko di squadra) l’annata successiva, culminata con la sconfitta della Spal nella finale playoff contro la Paganese. Chi decise, in favore dei campani, quella doppia sfida? Un altro nigeriano, sì: Kelechi Ibekwe, che segnò nella porta ferrarese sia all’andata (1-0 a Pagani) sia al ritorno (1-1 al “Mazza”).