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Basket Serie A2

Sella Cento, serve una riflessione: «Perdere ci sta, ma non così»

Simone Gagliardi
Sella Cento, serve una riflessione: «Perdere ci sta, ma non così»

L’analisi a caldo proposta da Di Paolantonio non lascia margini. Il coach: «In attacco sinceramente 24 palle perse si commentano da sole»

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Cento Una vinta e tre perse. Questo il bilancio della Sella dopo quattro giornate di campionato. Disco rosso anche a Udine, contro un’Apu pressoché perfetta per almeno 30’. È arrivata così la conferma di quanto già si sapeva, cioè di quanto oggi sia difficile, forse impossibile, per la truppa di coach Di Paolantonio, poter competere in trasferta con squadre così fisiche, così strutturate, così profonde e talentuose. Almeno quattro o cinque del lotto di A2.

Se poi si aggiungono l’impatto morbido, un gioco poco corale, limitato a una circolazione minima, senza muovere la difesa avversaria, e conclusioni spesso prevedibili, una difesa rivedibile, tranne la zona della seconda frazione, e la serata storta (attenzione, perché non è la prima) di un Terry Henderson irriconoscibile, da zero punti e 4 palle perse, ecco spiegato il pesante ko rimediato al palaCarnera contro una squadra di un livello superiore.

«Non abbiamo fornito una prestazione sufficiente sotto nessun aspetto – dichiara l’allenatore Emanuele Di Paolantonio –. Ci possono stare tra noi e Udine 18, 20 punti per gli obiettivi di squadra, per il vissuto, però c’è modo e modo di prenderli: siamo entrati in campo troppo soft difensivamente. Quando abbiamo messo a posto l’aspetto difensivo, siamo tornati a contatto, eravamo a -4 a due minuto dalla fine del quarto e poi a 3 possessi all’intervallo. Quindi, nonostante l’inizio morbido, siamo rientrati alzando i giri in difesa. Poi, però, abbiamo subito troppo sia nell’uno contro uno che nelle rotazioni. In attacco sinceramente 24 palle perse si commentano da sole. Il poco movimento e la poca circolazione di palla hanno sicuramente aiutato Udine, che non ne aveva certo bisogno».

Sintetico, ma centrato. Una brutta prestazione corale. Dopo il fattaccio, ossia la zuffa a ridosso dell’intervallo, Udine si è ripresentata in campo senza i lunghi Johnson (espulso) e Bruttini (uscito per infortunio alla caviglia molto prima) e senza il jolly Ikangi (espulso). Ma sono bastati pochi minuti ai cecchini friulani per castigare la Sella, ristabilire le distanze e poi dilagare nell’ultima frazione, quando alla Sella non restava altro se non salvare la faccia.

Poco di positivo, insomma, dall’anticipo in trasferta: la reazione del secondo parziale, tra l’altro vinto grazie a una difesa a zona a tratti allungata e da ripetere in futuro; un’altra bella prestazione del giovane playmaker Berdini. E i 30 della “Zimmer” sbarcati a Udine con un po’ di ritardo, ma sempre vocianti anche durante il tracollo. Mercoledì sera sarà di nuovo campionato, ancora in trasferta sul campo di un’altra big: la Fortitudo Bologna.