Spal sconfitta, contestata e Dossena rischia
Il Pescara vince 1-0 al Mazza contro una Spal che di fatto fa un tiro in porta. Decisivo il gol di Brosco su uscita sbagliata di Melgrati
Ferrara Doveva essere la partita della svolta, quella in cui l’unità di intenti si sarebbe dovuta percepire fin da subito dopo la fine del ritiro anticipato, chiesto da Dossena e autorizzato dalla società.
E invece si vede la solita Spal, timorosa e senza qualità in attacco e con una difesa timida e spesso bucata. Non basta neppure il cambio modulo con Dossena che vara la difesa a cinque con Nador ripescato all’ultimo istante per l’infortunio di Arena perché le uniche occasioni di una brutta partita le ha il Pescara che decide a proprio piacimento quando spingere sull’acceleratore e quando rallentare.
La Spal rimane lì, in attesa, alla caccia di un punticino che potrebbe dare una settimana di pace perché ottenuto contro la capolista. Ma non è così, anzi e infatti vince il Pescara con un gol da azione d’angolo al 75’.
A tutto ciò si aggiunge la contestazione della Curva Ovest tanto distaccata nel corso della settimana quanto dura e decisa nel protestare a inizio partita con torce lanciate in campo e striscioni che fotografano la situazione degli ultimi tre anni. Tacopina è il principale destinatario della contestazione ma anche i giocatori e il resto della società non sono immuni.
La partita, come si diceva, vive di folate di marca pescarese con diversi tiri dalla distanza nel primo tempo con la Spal che si fa vedere soltanto con una conclusione di Rao e una punizione di Mignanelli talmente brutta che non si può raccontare.
Ripresa che si apre con una super occasione per il Pescara ma Cangiano alza incredibilmente sulla traversa da due passi; Merola sparacchia fuori, ma sono le prove per il gol che puntuale arriva al 75’: angolo sotto la Curva Est con 408 pescaresi, Melgrati esce malissimo e Brosco insacca senza quasi accorgersene.
La Spal? Non pervenuta se non per un tiro di D’Orazio, troppo poco. Nuova contestazione, ancora torce e fumogeni e una notte che sarà lunga e complessa con la società che dovrà decidere il futuro di Dossena. Quando i risultati sono scadenti e le prestazioni incolori di solito salta l’allenatore, ma a Ferrara tutto è possibile anche perché il mister gode della fiducia della squadra, quella che nell’ultimo mese ha fatto così male.