Ex Spal, Nainggolan sul caso ultras: «Che grande caz***a, io ci andavo a bere»
Radja Nainggolan, dal suo Belgio, aspetta la chiamata di una squadra e intanto risponde in merito all’inchiesta “Doppia Curva” che sta scuotendo il mondo del calcio
Quattro mesi o poco più a Ferrara per cercare di risollevare le sorti di una squadra in caduta libera verso i bassifondi della serie B. La chiamata dell’amico Daniele De Rossi a gennaio 2023, allora allenatore della Spal; la trattativa con il direttore Fabio Lupo, pochi giorni prima di essere sollevato dall’incarico dal presidente Joe Tacopina; poi l’annuncio dell’ingaggio in stile “Fruit Ninja” e la firma. Si parla ovviamente di Radja Nainggolan, centrocampista belga passato da Ferrara dopo una carriera tra Cagliari, Roma e Inter, che ha vestito la maglia biancazzurra nella seconda parte della stagione 2022/23, tristemente nota ai tifosi spallini per la retrocessione in serie C. Al club estense il Ninja ha messo insieme 10 presenze e 1 gol: quella gran botta all’esordio contro il Bari che, insieme ad un assist, fu tuttavia inutile ai fini del risultato finale, una sconfitta, tanto per cambiare.
Dopo la Spal, una breve esperienza calcistica in Indonesia e ora Nainggolan è ai box, in Belgio, in attesa della chiamata di un club, «ma se non arriva smetto. Che devo fare? Mica faccio l’elemosina per giocare a calcio». In un intervista alla Gazzetta dello Sport alla vigilia di Roma-Inter (0-1, gol di Lautaro Martinez), il Ninja è intervenuto sull’inchiesta “Doppia Curva” che sta scuotendo il mondo del calcio: infatti, nei mesi scorsi è emerso un giro di affari milionario spartito equamente tra i capi ultras delle curve di Inter e Milan. Un caso che ha via via allargato i propri confini, dal momento che dalle intercettazioni e dai documenti della Procura sono spuntati i nomi di presidenti, capitani, ex giocatori e uomini di spicco delle due società milanesi. Dei rapporti tra giocatori e ultras e dell’inchiesta ha parlato Nainggolan: «Ma che grande c...ata è? lo ho giocato a Cagliari, conosco tutti gli ultras, ci sono in contatto, quando ero lì andavo a bere insieme a loro. Mi pare ipocrisia: qual è il problema? Chi ha rispetto nei miei confronti, merita il mio rispetto: questo è il mio parametro. Che siano tifosi o altro, non mi interessa».