Dossena dopo la sconfitta con l’Arezzo: “La più bella Spal da quando sono qua”
Il tecnico vede il bicchiere mezzo pieno: “Siamo stati una squadra viva così come lo eravamo stati contro il Pescara. Abbiamo avuto un calo mentale che purtoppo fa parte di questo momento”. Bruscagin: “Dobbiamo portarci a casa delle certezze”
Arezzo “Abbiamo fatto una buona partita, ma quando scoliamo il prodotto finale la sostanza è poca e non ce lo meritiamo”. Mister Andrea Dossena incassa l’ennesima sconfitta della sua Spal guardando il bicchiere mezzo pieno nonostante l’infittirsi di voci sulla sua panchina: “Siamo stati una squadra viva così come lo eravamo stati contro il Pescara. Arrendevoli lo eravamo stati con l’Entella e nel secondo tempo col Campobasso. Qui ad Arezzo abbiamo avuto un calo mentale che fa purtroppo parte di questo momento”.
Il tecnico entra nel dettaglio: “Non credo ci sia stato un calo fisico, visto il finale in crescendo, ma penso sia stata una questione psicologica. In questo momento la maglia e la situazione pesano su questi ragazzi, che lavorano in maniera eccezionale. L’emblema è stato il rientro in campo: appena l’Arezzo ha spinto un po’, abbiamo abbassato il baricentro di 30 metri e ce li siamo portati in casa. Non possiamo attaccarci a nulla. Penso che tolti quei 20 minuti sia stata la più bella Spal da quando sono qua e da questo dobbiamo ripartire. So che non è facile, è un po’ assurdo vedere il bicchiere mezzo pieno, ma dobbiamo star tranquilli e non avere quella paura di perdere che ci è venuta. Con un risultato alla volta, dobbiamo venirne fuori”. E ancora sul prossimo impegno (ad Arezzo era presente in tribuna il mister della Pianese): “In hotel l’altra sera li abbiamo visti. Classica neopromossa che corre con abilità ed entusiasmo e anche quella sarà una partita difficile. Ma oggi il nostro primo avversario siamo noi dall’interno e dobbiamo liberarci sapendo che con la paura non si va da nessuna parte. Non è una questione di personalità ma di concentrazione e aiuto reciproco nei momenti di difficoltà”. Infine su Karlsson: “Spero che il gol gli dia fiducia. A giocare di sponda, in maniera più pulita, deve un po’ imparare da Antenucci. Lui ha tanta voglia di migliorare e per fare quel passo in più come squadra serve anche un suo aiuto maggiore. Soprattutto per agganciarci verso la profondità nel momento di allontanare il pallone dalla nostra trequarti”.
Ai microfoni del “Città di Arezzo” anche Matteo Bruscagin, oggi con la fascia da capitano: “Abbiamo fatto una prestazione importante – dice il difensore -, sembra un paradosso ma è così. Dobbiamo portarci a casa delle certezze e ripartire in una partita fondamentale come quella contro la Pianese. Fisicamente abbiamo dimostrato di star bene sennò non si sarebbe fatto un finale del genere. Mentre mentalmente quando prendiamo il primo schiaffo facciamo fatica a reagire”. E ancora: “Due immagini sono lo specchio del nostro momento. L’Arezzo tira sul palo e la palla entra sbattendo su Melgrati, noi troviamo la traversa con Rao e la palla finisce alta dopo il tentativo di Zammarini. Ma è inutile parlare di sfortuna, dobbiamo portare gli episodi dalla nostra parte”. Infine: “Ferrara è una piazza che vive di calcio, tutti ci tengono e le contestazioni ci devono responsabilizzare ancor di più”.