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La Spal ad Arezzo per uscire dalla melma

Alessio Duatti
La Spal ad Arezzo per uscire dalla melma

Sfida all’Arezzo (ore 17.30) per chiudere il periodo grigio. Tante conferme tra i titolari pensando anche alla Pianese

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Ferrara Due sconfitte consecutive, quattro nelle ultime cinque partite; un’identità ancora tutta scoprire e un assetto tattico modificato anche in nome di una presunta, maggiore solidità difensiva. Queste sono le premesse da cui parte la Spal che oggi, ad Arezzo (ore 17.30) va a giocarsi le ultime chance di credibilità nei confronti di una piazza che ha già esternato tutta la propria frustrazione. È stata una settimana anomala quella appena trascorsa, scivolata via nel silenzio e dopo che in poche ore si era già capito che il futuro di mister Dossena non sarebbe cambiato neppure dopo la sconfitta contro il Pescara. Blindato il tecnico ancora per una settimana - salvo che la situazione oggi non precipiti anche sul fronte della prestazione oltre che per il risultato - è utile ragionare sull’intero trittico che attende i biancazzurri: Arezzo, martedì la Pianese al Mazza e poi la Ternana. Tre partite in cui si attendono quelle indicazioni di squadra coraggiosa e solida che finora non si è vista se non per qualche scampolo di partita.

Andando controcorrente c’è da sperare che il tecnico abbia qualche arma segreta ancora da giocarsi. No, non c’entra il modulo (oggi sarà riproposta la linea difensiva a 5 con Calapai e Mignanelli sulle fasce e la conferma di Nador nel pacchetto), quanto piuttosto gli uomini. Quando le cose vanno male o ci si affida alla leggerezza dei giovani, che finora però non ha dato quasi nulla in termini di esplosività e coraggio, oppure si chiede ai vecchi quel qualcosa in più in fase di gestione dei vari ritmi del match. Ecco allora le risorse a cui Dossena potrebbe aggrapparsi: Bassoli ha la cultura del lavoro e l’esperienza per picchettare la retroguardia alla pari di Bachini, semmai riuscirà ad uscire dalla fastidiosa fascite plantare che lo attanaglia e lo terrà fuori almeno 3 settimane. Sono due che hanno vissuto palcoscenici importanti e non vi si può prescindere.

Ma è dalla cintola in su che qualcosa dovrà inevitabilmente arrivare di nuovo. Zammarini appare in riserva, Awua è un recuperapalloni che ha salvato la Spal con l’inatteso eurogol di Rimini, ma sono Radrezza ed El Kaddouri coloro che hanno le qualità tecniche (almeno sulla carta) per garantire un salto di qualità e di fantasia che serve per essere un po’ più ficcanti in fase di costruzione. Sembrerà banale dirlo ma se il pallone ce l’ha la Spal è più facile segnare e soprattutto è impossibile prendere gol. Il numero 10 già oggi si candida per una maglia al posto di Büchel, un altro con enorme esperienza ma appiedato da una condizione atletica in picchiata dopo la mancata preparazione estiva con una squadra, mentre la mezzala marocchina deve rinviare il rientro dopo lo stop di diverse settimane per i problemi muscolari. E sempre a proposito di condizione c’è da tirare per la giacchetta anche Bidaoui, al momento oggetto sconosciuto dell’attacco spallino: viste le prestazioni di D’Orazio - sempre molto generoso ma poco concreto - l’ex Frosinone serve come il pane