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Spal, una dolce suggestione: Moratti mette gli occhi sul club

Sergio Armanino
Spal, una dolce suggestione: Moratti mette gli occhi sul club

Gli affari inglesi di Tacopina aprono a nuovi scenari e una cordata meneghina è pronta a rilevare

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Ferrara Meandri imperscrutabili, affari che fanno il giro del mondo, intrecci e dinamiche che possono solo sfuggire. Eppure qualcosa si muove. L’ultima voce è una suggestione di quelle che fanno bene al cuore, almeno finché non lo spezzano: una cordata milanese capitanata da Massimo Moratti pronta ad acquisire la Spal. Piano a farsi prendere dall’entusiasmo, però, perché il puzzle è complicato, si gioca su quattro sponde e due continenti. Armiamoci di pazienza e proviamo ad abbozzarne almeno la cornice, fermo restando che le vie ufficiali – com’è legittimo, per carità – sono impraticabili.

Prima puntata Infatti, le domande, per avere lumi circa le prospettive societarie della Spal, intesa come proprietà del club di via Copparo, le avevamo recapitate al diretto interessato lo scorso 23 settembre, all’indomani della pubblicazione, da parte del prestigioso The Athletics, testata acquisita dal New York Times, di un ampio e dettagliato servizio, dove si sosteneva che Joe Tacopina è a capo di un consorzio che vuole acquistare i Tranmere Rovers, squadra della League Two inglese. Lì si afferma che il patron spallino è in trattative con i proprietari, i coniugi Palios, di Tranmere da almeno sei mesi (nel frattempo cresciuti a sette e più) e la sua proposta di acquisizione era in attesa solo dell’approvazione normativa da parte della English Football League (Efl). Si leggeva ancora che la questione della penalizzazione della Spal in Italia stesse tenendo fermo il closing da parte della stessa Efl, ma che l’affare sarebbe già chiuso. Scavando, l’inchiesta giornalistica fece emergere poi la registrazione della società Tac 1884 UK Limited, di cui Tacopina sarebbe l’unico proprietario e amministratore, con lo scopo di gestire “attività delle società sportive”, con sede nel quartier generale di Norwich degli specialisti di diritto sportivo Mills&Reeve (il 1884 è l'anno in cui Tranmere fu fondata: una coincidenza?). Allora chiedemmo lumi allo stesso Tacopina, che declinò l’invito a chiarire tutti questi aspetti.

Secondo episodio Una seconda puntata di quella che potrebbe diventare una serie tv, dal genere ancora da definirsi, è andata in onda appena 10 giorni fa. Dai media britannici sono infatti rimbalzati nuovi elementi sulla possibile acquisizione del Tranmere Rovers (club di Berkenhead, poco distante da Liverpool) da parte di Joe Tacopina. Nel gruppo d’investitori ci sarebbe anche Asap Rocky, noto rapper e marito dell’altrettanto famosa Rihanna, già cliente dello studio legale di Tacopina situato a Manhattan. Secondo The Sun, il presidente della Spal sarebbe pronto a rilevare l’80% del Tranmere Rovers per una cifra vicina ai 15 milioni di sterline. Tacopina avrebbe tutta l’intenzione di rendere celebre il club negli Usa, tant’è che le indiscrezioni circolate parlano di una possibile serie tv creata apposta. L’avvocato newyorkese è stato più volte visto allo stadio di Prenton Park con Mark Palios (attuale presidente del Tranmere Rovers) e il gruppo d’investitori americani “Blue Bird Mutual” ha dato evidenza social al proprio coinvolgimento, sia nella Spal che nel Tranmere. Anche in questo caso, nessuna reazione da parte del patron spallino, che non è solito frequentare personaggi e luoghi solo oltre Oceano e oltre Manica, ma anche in Italia e, in particolare, nella sua capitale economica: Milano. Stavolta, però, le amicizie rossonere meneghine non c’entrano, anzi, la sponda è proprio quella opposta, di fede nerazzurra.

Atto terzo Arriviamo così alla terza puntata e qui la questione, per restare sui filoni televisivi, si tinge di giallo: niente scoop, niente foto, ma solo indiscrezioni, voci, che però un qualche fondamento possono ben averlo. Proviamo a delineare lo scenario. Che Massimo Moratti, alla soglia degli ottant’anni, voglia farsi un regalo, mettendo in piedi una personale operazione nostalgia, può anche essere. D’altro canto, se davvero fosse a capo di una cordata, quale miglior nome da spendere per darle subito lustro. Parliamo di un capitano d’industria e uomo vero di calcio, che Ferrara ce l’ha un po’ nel cuore. Lo raccontò proprio lui, qualche anno fa, quando ritrovò la Spal avversaria della sua amata Inter: era l’8 settembre 2017 e quell’intervista la rilasciò alla Nuova Ferrara, firmata dal collega Paolo Negri. Lì tornarono a galla rapporti di famiglia importanti fra uomini d’altri tempi, ossia fra papà Angelo e Paolo Mazza, presidenti che hanno scritto la storia del calcio e di un’epoca, con il giovane Massimo spettatore o ai primi passi da dirigente nerazzurro. I viaggi a Ferrara, gli affari di mercato fra i due club: «Città stupenda – disse – e sono sinceramente legato alla Spal».

Conditio sine qua non Tanto da andarsela a prendere per rilanciarla? L’occasione ci sarebbe, sempre dribblando i se. Il postulato è: se Tacopina chiude l’acquisto della società inglese entro dicembre, allora anche la Spal passerebbe di mano. Se è vero che l’avvocato newyorkese sta lavorando alla raccolta di risorse in tal senso, sul fronte italiano quelle risorse certo non farebbero difetto ai compratori. Tra le grandi cessioni delle aziende di famiglia a inizio 2024 spicca quella dei Moratti, con l’incasso di oltre 600 milioni dalla vendita del 40% della società di raffinazione Saras. La dinastia milanese del petrolio ha poi equamente suddiviso la liquidità tra i due rami discendenti del fondatore Angelo Moratti: da una parte la Massimo Moratti Sapa, guidata dall’ex presidente dell’Inter che ne è amministratore unico, dall’altra Angel Capital Management e Stella Holding, i veicoli finanziari rispettivamente di Angelo e Gabriele Moratti, i figli avuti da prime e seconde nozze da Gian Marco Moratti, deceduto nel 2018. Vabbé, non che al Moratti servisse liquidare l’impero di famiglia per avere della liquidità, tanto più che, appunto, nemmeno sarebbe solo in quest’operazione, ma il volto più credibile e, quindi, il capofila. Si parla di una compagine sì nata a Milano, ma eterogenea, con anche investitori esteri. Trapela anche come si sia arrivati a mettere in piedi il dialogo e svilupparlo verso questa ipotesi.

Il retroscena Il “ponte”, ovvero l’occasione di prima conoscenza, quindi dialogo, quindi discussione, sarebbe la onlus di Javier Zanetti, ossia la Fondazione Pupi, creata nel 2001 con l’obiettivo di lavorare nel paradigma della protezione integrale dei diritti dei bambini e degli adolescenti. Come si ricorderà, in occasione dell’Operazione nostalgia, quella partita di ex campioni organizzata al “Mazza” il 24 giugno dell’anno scorso, la sera precedente Zanetti organizzò una cena benefica nel cortile del Castello estense: c’era Francesco Totti con l’allora nuova fiamma Noemi Bocchi, c’era Michele Paramatti, c’era l’ex patron spallino Simone Colombarini e il suo successore Joe Tacopina, con il vicepresidente dell’Inter a fare gli onori di casa. Che sia stato quello il primo approccio? Non certo per passare di mano la Spal, ma per una prima conoscenza fra il grande ex calciatore argentino e l’avvocato newyorkese, certo che sì. Adesso circola questa voce della doppia operazione fra l’Italia e l’Inghilterra, con una tempistica precisa: entro dicembre. Pare, infatti, che Tacopina e il facoltoso compagno d’avventura Asap Rocky (patrimonio personale stimato in 0,9 miliardi di dollari) abbiano un’opzione sull’acquisto dei Tranmere Rovers che scade con l’anno in corso. Fine del terzo episodio: continua?